Autore originale del testo: Gianni Cuperlo
Gianni Cuperlo: “Il pogrom orrendo di Hamas il 7 ottobre ha determinato quella che Netanyahu e il suo governo hanno trasformato in una strage di migliaia di innocenti.”
In queste ore ci sono immagini che rimbalzano sulla rete e non sono sopportabili.
Non lo sono nel senso dello strazio che producono e che ti costringono a fermare quel video perché non trovi la forza e il coraggio sufficienti a fissare gli occhi su una madre china sopra il corpo di un bambino, e lo accarezza, lo bacia, lo copre col suo di corpo come bastasse a restituirgli il respiro.
Centodieci o centododici sono le ultime vittime a Gaza.
Si sommano alle trentamila dei cinque mesi alle spalle.
Il pogrom orrendo di Hamas il 7 ottobre ha determinato quella che Netanyahu e il suo governo hanno trasformato in una strage di migliaia di innocenti.
Tutto ciò non estirperà il terrorismo, alimenterà solo una nuova e odiosa ondata di antisemitismo.
La condanna dei terroristi di Hamas, la denuncia dei loro crimini ai danni di giovani, donne, bambini ebrei, non è mai stata in discussione.
Come non è mai stato in discussione che quell’organizzazione del terrore non vuole alcuna soluzione politica per un conflitto che si prolunga da decenni.
Loro vogliono ciò che non otterranno mai: la scomparsa di Israele.
Oggi le scelte e i crimini del governo israeliano sono frutto di una leadership che agisce in modo sciagurato con una carneficina di vite condannate da mesi a cercare di sopravvivere in mezzo alle bombe, senza latte per i neonati, senza cibo, cure, medicinali.
Da settimane non arrivano aiuti umanitari e almeno trecentomila persone sono letteralmente affamate.
Negli ultimi giorni alcuni velivoli hanno trasportato viveri dalla Giordania, ma ogni aereo può portare il contenuto di un camion e a causa del vento non pochi pacchi sono finiti in territorio israeliano.
La mozione approvata alla Camera una decina di giorni fa si univa alle richieste delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco.
Il governo israeliano prosegue piuttosto in un disegno tanto criminale quanto assurdo.
Sabato 9 marzo a Roma la Cgil promuove una manifestazione per un cessate il fuoco immediato, la liberazione di tutti gli ostaggi, la garanzia dell’assistenza umanitaria a Gaza, il riconoscimento dello Stato di Palestina sulla base delle risoluzioni Onu e di una conferenza internazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente.
Il solo imperativo politico, umanitario, morale è fermare questa tragedia.
Garantire la sicurezza dello Stato di Israele.
Restituire una speranza al popolo palestinese.
In piazza per una pace possibile.
E giusta.