di Alfredo Morganti – 27 aprile 2016
Oggi Stefano Folli appare, su Repubblica, molto preoccupato della nuova ondata di arresti in Campania. Teme che la campagna elettorale ne risentirà. Teme che gli avversari di Renzi, nel caso, non esercitino il dovuto fair play verso il partito democratico. Teme che l’iter processuale possa essere troppo lungo per garantire gli indagati (a partire da Graziano) e il PD. Ma soprattutto la preoccupazione più grande è che si metta in moto il solito“frullatore mediatico della strumentalizzazione pre-elettorale”, tale da procurare al PD “un inevitabile danno di immagine”.
Ora, voglio dire che apprezzo molto la pacatezza di Folli e i suoi ragionamenti posati. Ma resto ciò nonostante stupito. No, perché, se leggesse anche il giornale su cui scrive, scoprirebbe che ‘Repubblica’ di oggi ha titolato alla grande in prima pagina: “Il presidente pd in Campania indagato per camorra e voti”! Assegnando per intero pagina 2 e 3 alle indagini. Con foto e titoli niente male, a proposito di fair play. Tipo: “Il camorrista: votiamo lui”, oppure: “La grande paura di Renzi e l’imbarazzo dei Dem: ‘allarme questione morale’ ”. Senza contare alcuni ‘occhielli’ che riportano un’intercettazione del boss Zagaria: “Io tengo per il PD. Noi dobbiamo portare Graziano”. C’è anche una foto che mostra Graziano che esibisce un manifesto dove c’è scritto: “La Campania cambia verso. Adesso!”. Che non è certo un ‘claim’ di tipo bersaniano, tanto per dire. Altro che frullatore, insomma, questa è una lavatrice completa di asciugatore, anzi una molazza.
Peraltro, la locuzione ‘frullatore mediatico’ non indica soltanto l’operazione compiuta dall’elettrodomestico, ma anche l’aggettivo (‘mediatico’) che spiega molto bene ‘chi’ frullerebbe, ossia i media. E Folli scrive per un quotidiano molto autorevole, che probabilmente nei prossimi giorni rivelerà ulteriori notizie sull’indagine, ponendole in bella evidenza. È come stare nell’occhio del ciclone e pensarsi invece nel proprio salotto di casa a vedere Sky Arte. Come stare al centro del frullìo, e pensare che il casino sia altrove (e dove poi?). Il titolo del pezzo di Folli è “La politica degli occhi chiusi”. Io direi, per par condicio, “Il giornalismo delle orecchie turate”. Che non sente il rumore del proprio frullare (o fa finta di non sentirlo), per poi rimproverare agli altri (le forze politiche tra loro concorrenti) uno scarso fair play. Fair play? Ma la politica non era carne e sangue? E i quotidiani non se ne cibano sempre piacevolmente? Valli a capire.