I fregi dell’Altare di Zeus nel Pergamon Museum

per tonigaeta
Autore originale del testo: Antonio Gaeta

di Antonio Gaeta 15 marzo 2015

Quando visitai il Pergamon Museum di Berlino fui affascinato moltissimo dai fregi della Gigantomachia, che decorano la ricostruzione dell’Altare di Zeus.
Seguendo gli studi condotti nella 2′ metà del XIX secolo da parte di autorevoli archeologi tedeschi, nuovi archeologi tedeschi ispirarono l’attuale ricostruzione, dopo l’avvenuta restituzione dell’intera opera d’arte alla Germania dell’Est da parte dell’allora Unione Sovietica, che li aveva trafugati, una volta conquistata Berlino.
Essi sono uno dei capolavori ellenistici nel campo della scultura tipicamente ateniese, perla della civiltà greca, sul cui monumento più prestigioso (Il Partenone) é raffigurata la stessa mitologica battaglia tra i Giganti e gli dei dell’Olimpo. Ricordo, infatti la domanda che immediatamente feci a me stesso: cosa ci fa a Berlino un tale capolavoro storico-artistico, appartenente sicuramente alla Grecia ?
Qualcuno sarà tentato di rispondermi che Pergamo, al momento del trasferimento dei fregi, facesse parte dell’Impero Ottomano, il quale li concesse nel 1886 all’allora nascente potenza nazionale germanica.
Si potrebbe rispondere che la Germania prussiana del 1886 non é la Germania dell’Est, nata dopo la 2′ guerra mondiale, e neppure l’attuale Repubblica Federale di Germania. Si potrebbe rispondere che i preziosi reperti babilonesi, trafugati dai musei di Baghdad, non appartengono ai ricchi statunitensi, che li espongono con fierezza nelle loro splendide dimore, come se fossero trofei di guerra.
Infatti, i principii che regolano le civiltà contemporanee più culturalmente progredite riconoscono ad ogni popolo la legittima appartenenza dei reperti artistici, che testimoniano la sua cultura e, soprattutto, la sua Storia.
Si tratta in tutta evidenza di un principio di natura squisitamente culturale, che nulla condivide con le logiche belliche e tanto meno con quelle economiche, che fanno dei reperti storico-artistici semplici trofei o oggetti di valore di scambio.

Credo che la stessa domanda occorre porsi nella valutazione dei principii che ispirano la formazione e la progressiva costituzione dell’Unione Europea. Essi dicono che si tratta di unione soprattutto di popoli, sebbene molto meno dei loro stati. Quindi, unione di culture e di rispettive storie ! Senza voler ricordare che in Europa ogni popolo ha ereditato il meglio e il peggio della Storia e della Cultura degli altri popoli europei.
Nel caso della Gigantomachia, si dovrebbe pensare a una stretta collaborazione storico-archeologica tra greci e tedeschi, affinché l’Altare di Zeus non sia considerato prorpietà della Germania, ma di tutta l’Unione Europea, in quanto erede della grandiosa cultura e civiltà greca e, soprattutto, ateniese.
Tuttavia, frasi come quelle echeggiate durante l’ultimo incontro dell’Eurogruppo, volte a danneggiare la Grecia (“Gliela faremo pagare !”), ci fanno precipitare in un remoto passato: allorché il re celtico Brenno, durante il saccheggio di Roma, gettando la sua spada sul piatto della bilancia dei tributi in oro chiesti ai romani, che protestavano sulla falsità della bilancia, esclamò la famosa frase: “Vae victis !” (“Guai ai Vinti !”).
Anche nella vicenda del debito greco, infatti, la bilancia é truccata !
Il trucco principale sta nell’avere approfittato di un governo (quello di Samaras), assoggettato allo strapotere delle potenti banche germaniche, che per questo ha accettato accordi in palese violazione dei principii solidaristici e umanitari, che si leggono nei trattati dell’Unione Europea.
Domanda: quale banca o istituzione bancaria concede prestiti, che non possono essere onorati ? Risposta: solo quella che sa di avere dalla sua parte gli stati, il cui governo disprezza i valori solidaristici ed é indiferrente nei confronti delle gravi sofferenze di un’intera popolazione !
Inoltre, non é un caso se l’attuale governo greco cerca di far ricordare agli smemorati europei che la Germania ha beneficiato più volte di trattamenti di favore circa i debiti contratti con gli altri Paesi europei: dopo la 2′ guerra mondiale e in occasione della riunificazione. Lo stesso trattamento di favore che gli attuali governi europei non vogliono accordare a quello greco, per ragioni squisitamente politiche.
Quest’ultime si fondano sostanzialmente sulla convinzione che l’economia di mercato prevale su tutte le ragioni culturali, storiche, umanitarie e solidaristiche. Il metro di misura della forza dell’economia di mercato é la “moneta” e connesse politiche monetaristiche: quelle che hanno permesso la nascita della moneta unica, rinviando ad un incerto domani la costituzione di un unico stato federale europeo.
Se l’Unione Europea fosse come gli Stati Uniti d’America, infatti, idee barbariche che ispirano l’Eurogruppo (e strumenti finanziari di cui si avvale) non avrebbero spazio alcuno ! Purtroppo, da quando le oche del Campidoglio avvisarono i miliziani romani del tentativo di assalto notturno da parte dei Galli di Brenno, Roma non é più la stessa e la Germania conduce le danze dei nuovi potenti d’Europa, strettissimi alleati di quelli forse più potenti degli USA.
E’ grazie allo snaturamento delle ragioni fondative dell’Unione Europea che i governi europei vicini alla Germania si apprestano a dire di si al Ttip, con il quale i potenti degli USA assieme con quelli germanici intendono appropiarsi delle ricchezze non solo della Grecia, ma di tutte le popolazioni neolatine.
Poiché non mi piace ergere steccati intorno a forze politiche italiane di opposizione, i cui esponenti a volte esprimono verità, che quelle al governo tacciono, invito i miei pochi lettori a riflettere su quanto asserito dal parlamentare M5S, Di Battista, circa l’assoluta somiglianza della situazione UE rispetto a quella dell’America Latina.
Di Battista, infatti, ha dichiarato che gli USA hanno condotto e stanno ancora conducendo una guerra nei confronti dei governi socialisti e bolivaristi dell’America Latina, fatta di tentativi di colpi di stato, di minacce di embarghi mercantili e, soprattutto, di speculazione finanziaria, fondata sullo strozzamento dei Paesi debitori: esattamente come la Germania e i Paesi dell’area “marco” stanno facendo nei confronti della Grecia oggi… ma anche dell’Italia e della Francia domani.
Qualche parlamentare ed europarlamentare tedesco, infatti, forte dei sondaggi condotti da autorevoli giornali germanici, già indica i governi di questi Paesi come colpevoli di non avere apertamente condannato il nuovo governo della Grecia.
Sarà perché le culture neolatine sono le maggiori depositarie dello spessore della cultura e della civiltà ellenica ?

 

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.