Autore originale del testo: Gianni Cuperlo
Ho visto solo oggi il video-inchiesta di Fanpage trasmesso ieri sera a Piazza Pulita, il programma di Corrado Formigli, e più che di impressioni conviene parlare di contesti, parole, richieste, propositi alquanto espliciti e a modo loro “oggettivi”.
Rivendicazioni ostentare di una appartenenza fascista, richiami a simpatizzanti di Hitler, saluti romani, battute razziste e antisemite, inviti a contribuzioni da erogare secondo norma ma pure al nero illustrando il metodo del riciclo di denaro tramite apposite “lavatrici”, battute su un giornalista minacciato e sotto scorta da anni e ironie sulle radici poco meneghine del candidato della destra a Milano. Tutto tra esponenti locali e nazionali del partito di Fratelli d’Italia.
Oggi la leader di quel movimento reagisce spiegando che non si fa condizionare da un solo filmato e chiede alla testata che ha costruito l’inchiesta di poter visionare tutte le cento ore di registrazione perché solo dopo una versione integrale si riserva di assumere le decisioni conseguenti, aggiungendo non il dubbio, ma la certezza che il tutto sia stato orchestrato ad arte per la messa in onda a due giorni dalle elezioni.
Questi i fatti per come li ho appresi dai giornali.
Faccia la leader di Fratelli d’Italia le valutazioni che ritiene, rimane che quanto si esprime con cristallina chiarezza nella decina di minuti del servizio andato in onda ieri sera è del tutto incompatibile con l’appartenenza a una democrazia fondata sul patto costituzionale e la sua radice antifascista.
Se per capirlo bisogna guardarsi cento ore di inni al fascismo e braccia tese e insulti a migranti, neri ed ebrei, allora il problema forse non è nel video ma in chi lo guarda.