Questa mattina, tre brevi commenti di Alfredo Morganti fotografano impietosi la profonda crisi del mondo di sinistra che ha accompagnato in questi trent’anni la nostra vita – ahimè
di Alfredo Morganti – 27 febbraio 2018
Lo spot del PD, quello della famigliola in auto che dibatte sul voto, è una truffa. Vuol farci credere che i giovani e le donne votino convintamente per Renzi, mentre il ‘dinosauro’ 50-60enne sia il più ostile al partito democratico. Non è così, è esattamente il contrario. Il voto PD è un voto di 50, 60enni, mentre quello dei giovani ha preso un’altra strada. A forza di rottamazione è scattata l’eterogenesi dei fini: sono i più anziani a votare Renzi, magari per abitudine, magari per conservazione, magari per pigrizia. D’altronde, se la comunicazione-politica è solo “spin”, ossia rovesciamento di segno a proprio vantaggio del dato di realtà, allora è persino normale che uno spot provi a truffarti, mostrandoti fischio per fiasco, compresa la comparsata finale de Issindaho. Un fischio per fiasco vivente. Anzi, più fiasco che fischio.
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Anche Emanuele Macaluso vota Bonino. Non c’è niente da fare. Anche i comunisti, in questo Paese, quand’è il momento, non riescono a non essere anticomunisti .
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So di molti elettori che voteranno PD con la morte nel cuore o turandosi il naso, come esorta Renzi, segretario di quel partito, che parla evidentemente a ragion veduta. Ma se nemmeno alle urne si vota secondo coscienza e ci si sente liberi, quando allora?