Farmacisti, mele e mortadella

per Gabriella
Autore originale del testo: Antonella Puleo
Fonte: politicaprima
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/10/farmacisti-mele-e-mortadella.html

Beatrice Lorenzindi Antonella Puleo -4 ottobre 2015

Nel numero del Farmacista Online dell’1 Ottobre 2015 si riporta un’intervista estratta dal videoforum di Repubblica Tv in cui il Ministro della Salute, Signora Beatrice Lorenzin, fa questa precisa dichiarazione, in merito alla vendita al di fuori delle farmacie dei medicinali di fascia C con ricetta: “Non ho cambiato idea. Non mi si riesce a convincere di questa cosa”, dice il Ministro rispetto alla proposta di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C. “La vendita del farmaco – ha ribadito – non è la vendita della mortadella o delle pere o delle mele. È la vendita di un prodotto che cura le persone.”

aspirinacoopprezzisupermercatoLa Signora Lorenzin, sulla scia di dichiarazioni simili fornite in passato da altri politici e rappresentanti sindacali di categoria, afferma esplicitamente che, se il farmaco con obbligo di ricetta fosse dispensato all’interno delle Parafarmacie o nei punti vendita della GDO, potrebbe essere svilito e sminuito nella sua importanza ed essere venduto a cuor leggero e con disinvoltura, come fosse ortaggio o insaccato. L’accostamento alle mele e alla mortadella credo sia anche voluto per evocare la vicinanza che spesso accomuna i reparti dei grandi centri commerciali, contigui tra loro, dove si mischiano, a parere della Signora Lorenzin, odori, sapori e molecole attive, oltre che camici bianchi e grembiuli da salumieri.

beatrice-lorenzin_980x571Ella, con questo esempio folkloristico, vetusto e sfruttato a dismisura, ha voluto affermare che se un farmaco viene venduto tra le mura di una Farmacia mantiene le sue proprietà farmacologiche e spariscono, come d’incanto, tutti i rischi connessi al suo utilizzo, mentre se viene venduto in un supermercato o in una Parafarmacia, la molecola, mutando le sue proprietà organolettiche, comincia a odorare di insaccato e perde improvvisamente le sue proprietà farmacologiche, diventando una potenziale arma di distruzione di massa, dimenticando o omettendo di dire che in ogni caso, il farmaco verrebbe dispensato solo dietro presentazione di una ricetta medica e dalle mani di un Dottore Farmacista.

E’ vero che la politica spesso si nutre di slogan o frasi ad effetto che facciano presa sulla gente, con argomenti pretestuosi e fuorvianti che inducono a pensare che, solo per il fatto d’esser pronunciati da un Ministro, siano verità, ma quando la verità viene violata in questo modo palese, chi è direttamente coinvolto ha il dovere di alzare la testa e dire.

o-BEATRICE-LORENZIN-facebookLa Signora Lorenzin, ha affermato implicitamente che i farmacisti di Parafarmacia o dei corner della GDO non capiscono la differenza tra vendere il farmaco e vendere mortadella, mele e pere. Quindi, in base a questo concetto, io vendo mortadella, mele e pere. Per questo motivo ho sostenuto 32 esami universitari, molti dei quali con triplice prova (pratica, scritta ed orale), ho affrontato un esame di abilitazione, sono iscritta ad un Ordine professionale, ho conseguito un Dottorato di Ricerca, ho le competenze per dispensare correttamente qualsiasi farmaco, in qualsiasi struttura e di dare consulenza ad alto livello. Eppure faccio parte di quel gruppo che la Signora Lorenzin ed esponenti del Partito Democratico, definiscono simili a salumieri ed ortolani e che, a loro avviso, mette a repentaglio la salute del cittadino. E’ questo che traspare dalle dichiarazioni dell’attuale Ministro della Salute.

Stemma ParafarmacieApprendo che la Signora Lorenzin, a cui è stato affidato il compito di guidare il Ministero della salute, ha conseguito la Maturità Classica, quindi scevra dal conoscere la fatica e l’impegno necessari per il conseguimento di una Laurea, che richiede lo sforzo d’assistere per anni a lezioni, divorare manuali complessi, esercitazioni di laboratorio, e sostenere esami durissimi, in uno dei corsi universitari più complessi e difficili del panorama universitario. La mia categoria, che consiste in un esercito di Dottori che hanno conseguito la Laurea, meriterebbe più rispetto, se non altro per il Titolo accademico conferitoci in nome del Popolo italiano.

Ora, potrei anche umanamente comprendere la paura della casta, ben rappresentata da elementi di spicco che per anni hanno detto le stesse cose, all’indirizzo dei colleghi delle Parafarmacie, e della Signora Lorenzin le fa da eco, e capire che l’eventuale fuoriuscita della Fascia C metterebbe in crisi un sistema chiuso e probabilmente qualche Farmacia di piccole dimensioni, ma vorrei tranquillizzare la Signora Lorenzin circa il fatto che non siamo noi il vero pericolo per la salute pubblica e per il “sistema” farmacie.

parafarmaciaIl “pericolo” per la salute del cittadino non è il farmacista di Parafarmacia, ma il capitale che hanno infilato a forza nelle farmacie, dando la possibilità anche al NON laureato di acquisire le Farmacie e la Signora Lorenzin dovrebbe avere paura delle multinazionali, oppure dei capitali provenienti dal riciclaggio di attività illecite, che compreranno le Farmacie e che le faranno gestire da personale asservito ai loro scopi di lucro.

farmaciaMi chiedo se è più sicuro che al cittadino venga dispensato un farmaco da un Farmacista, anche al di fuori dalle mura della Farmacia o se un NON farmacista pieno di quattrini decida di comprare una o più Farmacie e imponga le sue politiche economiche solo in virtù del lucro e della speculazione. Questo è il vero pericolo, Signora Ministra, il capitale. Che la salute del cittadino diventi un business per gente senza scrupoli. O è già cosi?

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