di Luigi Altea, 22 febbraio 2017
Per quanto fosse prevedibile, e fosse stata anche prevista, la notizia che il Che Guevara de noantri, aveva compiuto la sua ultima grottesca giravolta, mi ha fatto tirare un gran sospiro di sollievo.
Far parte di una nuova Sinistra, sapendo che avuto tra i padri fondatori Michele Emiliano, mi avrebbe fatto una brutta impressione, e avrebbe raffreddato gli entusiasmi della mia nuova militanza…
Avrei vissuto con lo stesso stato d’animo di una ragazza lesbica o di un ragazzo gay, che all’improvviso scoprono che il loro padre naturale è, disgraziatamente, Carlo Giovanardi.
Dopo gli Ulivi e i Partiti Democratici costruiti per addizioni, a prescindere dalla identità e dalla qualità degli addendi, credo che, al punto in cui siamo, la Sinistra dovrà essere ricostruita per sottrazioni…
Eliminando tutto ciò che era stato impropriamente aggiunto, o che tentava di abusivamente aggiungersi.
In un paese normale, come avrebbe detto D’Alema quando era ancora dalemiano, esistono partiti di destra, di centro e di sinistra.
In nessun paese normale esiste un partito di centrodestra o di centrosinistra.
E’ vero, invece, che partiti di destra e di sinistra collaborano con i partiti di centro, quando è assolutamente necessario per la governabilità del paese.
Chi sostiene di poter formare un partito né di destra né di sinistra, si è sempre rivelato essere di destra.
Chi sostiene di poter dare vita ad un partito di centrosinistra, rischia di ripetere l’esperienza dell’Ulivo che ha generato il PD, che poi ha generato Renzi.
A chi pervicacemente insiste nel dirci “famolo strano”, spero si sappia rispondere: no, questa volta facciamolo normale.
Facciamolo di Sinistra.