Elezioni in Lazio: LeU, Pd e Lorenzin

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 17 gennaio 2018

Spostare equilibri, rimpallare le contraddizioni

Oggi Tommaso Ciriaco di ‘Repubblica’ ci spiega che cosa significhi concretamente il concetto: “porre in luce e rigettare nel campo avverso le contraddizioni politiche”. Il riferimento è alle regionali del Lazio, dove antecedentemente all’accordo con LeU c’erano i prodromi di un’intesa del PD locale con i centristi della Lorenzin, sulla base dello schema nazionale di centrosinistra in vigore. Un’intesa che oggi è saltata, però, a causa della scelta del Presidente della Regione di optare per LeU, accogliendone i contenuti programmatici e, soprattutto, mettendo fuori gioco una lista che si fosse richiamata esplicitamente alla Ministra della Sanità. Quello che era, di fatto, un patto con i centro-destristi si è tramutato in una contraddizione palese, che è esplosa sonoramente, producendo l’evidente contrarietà della Lorenzin, che adesso minaccia persino di presentarsi contro Zingaretti. Si diceva che fosse LeU a stare con i piedi in due scarpe (di sinistra-sinistra a livello nazionale e di accordo con il PD nel Lazio, confondendo gli elettori) e invece va a finire che è il centrosinistra piddino ad avere una ‘forma’ nel contesto generale e un’altra in quello regionale.

Non è solo questione di punti di vista: a me pare un fatto evidente. Se non ci fosse stata un’iniziativa politica di spessore, tutto ciò non sarebbe accaduto, e le contraddizioni le starebbe scontando LeU, probabilmente, verso quegli elettori di sinistra del Lazio che, pur critici col PD, avrebbero votato Zingaretti comunque. Chiamare ciò “un’alleanza col PD”, quindi, è un po’ riduttivo, forse esagerato. LeU non si è ‘accodato’ con nulla e nessuno, semmai ha aperto un tavolo su nomi, cose e schieramenti in campo, e su questa base ha deciso o meno l’appoggio a Zingaretti. Il quale sta tentando, mi pare, una partita politica difficile, diversa da quella che sta giocando il centrosinistra nazionale. Così la interpreto io, per lo meno. Questa scelta comporterà qualche problema con una parte della potenziale base elettorale di LeU, certo. Ma c’è tempo per discutere, per valutare, per chiarirsi. La politica è questo lavoro difficile, complesso, è questa mediazione, e non giudizi secchi e lapidari o di principio che alla fin fine non muovono niente, a fronte della possibilità, invece, di spostare equilibri. Soprattutto in una fase delicata come questa.

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