Fonte: il manifesto, facebook
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Il caso Grecia continua a tenere banco; pubblichiamo l’intervista a Stefano Fassina comparsa sul Manifesto di oggi 22 agosto e il commento di Gabriele Pastrello. Entrambi dicono cose ragionevoli, seppur da punti di vista diversi. Penso che sia giusto discutere dei fatti greci senza preconcetti, ma la discussione dovrebbe servire anche a costruire qualcosa di buono per la sinistra e per il nostro paese; il mio dubbio è che la sinistra italiana riesca anche a litigare su Tsipras (gf).
Fassina: “Elezioni inutili, tutti sconfitti”
Intervista a Stefano Fassina di Andrea Fabozzi, 22 agosto 2015
Secondo l’ex vice ministro dell’economia uscito dal Pd le urne anticipate possono servire a Tsipras solo per normalizzare il gruppo parlamentare del suo partito. Il memorandum non lascia margini di manovra e anche Syriza si ritroverà più debole.
Stefano Fassina, tra Tsipras che riporta la Grecia alle elezioni e Lafazanis che lo contesta guidando la scissione da Syriza, lei con chi sta?
Non ha senso scegliere, hanno perso entrambi. La decisione di tornare alle urne è un aggravamento della sconfitta del 13 luglio, quando Tsipras ha dovuto sottoscrivere il nuovo memorandum «sotto ricatto», come ha detto lui stesso. Le elezioni possono portargli qualche vantaggio in termini di normalizzazione del gruppo parlamentare di Syriza, ma il risultato finale sarà un indebolimento del partito e quindi della sua leadership. Credo lo sappia anche Tsipras, la scelta di anticipare le urne in fondo testimonia la consapevolezza delle conseguenze negative del memorandum.
Non crede che con un nuovo mandato potrà guadagnare margini di interpretazione di quell’accordo? Magari strapperà la rinegoziazione del debito che adesso chiede anche il Fmi?
Il debito sarà ristrutturato comunque perché non è sostenibile, ma nel breve e medio periodo non avrà effetti. L’ulteriore deregolazione del mercato del lavoro, le privatizzazioni — cioè la svendita degli asset più profittevoli alle imprese pubbliche tedesche — sono già stati definiti, le condizioni del paese possono solo peggiorare. Promettere un’interpretazione «sociale» del memorandum è propaganda. Quando ti sei impegnato a fare un avanzo primario di 3,5 punti percentuali e tagli pesanti già da quest’anno puoi dire addio al sostegno al reddito.
Ma che alternativa aveva Tsipras?
Poteva almeno evitare di aggravare la rottura nel partito e provare a ricomporre Syriza attraverso un riconoscimento delle ragioni reciproche.
Avrà visto che Varoufakis non segue la minoranza.
Sì, ma queste sono due squadre che si dividono e si mettono a gareggiare quando hanno già perso entrambe. Per quello che possiamo, bisognerebbe aiutarli a trovare una ricomposizione. Altrimenti andrà disperso il patrimonio sociale faticosamente costruito da Syriza in questi anni.
Un partito che nove mesi fa pareva un esempio per la sinistra europea e che adesso si frantuma.
Hanno combattuto una battaglia disperata e sono stati lasciati da soli. La famiglia socialista europea si è allineata alle forze più conservatrici, la sconfitta era inevitabile.
È un colpo per tutta la sinistra, europea e anche italiana che già si divide sulla scelta di Tsipras. Podemos in Spagna e Sel in Italia per esempio la approvano.
Non sono d’accordo. Potrei esserlo solo se pensassi che con il memorandum la Grecia potrà riprendersi un po’, invece sono convinto del contrario. A breve si troverà a fare i conti con un’economia più depressa. E Syriza uscirà dalle urne più debole.
Riconoscerà però il valore democratico del richiamo agli elettori. In Italia abbiamo attraversato una crisi non troppo diversa tra governi tecnici e larghe intese, invocando invano le elezioni. Lì in nove mesi due elezioni politiche e un referendum.
Ma né il programma con il quale Tsipras ha vinto a gennaio né il risultato del referendum sono stati rispettati. Adesso le elezioni sono inutili, un esercizio virtuale, una ginnastica senza scopo. Chiunque vinca, il programma del prossimo governo è scritto fino alle virgole nel memorandum. I margini di manovra sono ridottissimi. A breve, con o senza ristrutturazione del debito, il paese si troverà con più disoccupazione e con i pochi pezzi di apparato produttivo che restano ceduti alla Germania.
Finale triste che aggrava le responsabilità storiche dei socialisti europei, e tra questi del nostro governo. Sarà almeno servito a qualcosa? Renzi otterrà da Berlino quei margini di flessibilità di cui ha bisogno per chiudere la legge di stabilità?
Renzi dopo aver dimostrato piena subalternità andrà a chiedere lo sconto per l’Italia, e forse uno sconticino in termini di qualche punto percentuale di deficit lo otterrà. Ma i nodi di fondo restano tutti, con queste politiche l’Italia assieme alle altre periferie dell’eurozona è condannata alla stagnazione e alla disoccupazione. Prima o poi il presidente del Consiglio pagherà un prezzo politico per questo.
DALL’INTERVISTA DI STEFANO FASSINA AL MANIFESTO ESTRAGGO ALCUNE FRASI SIGNIFICATIVE PER COMMENTARLE.
Hanno perso entrambi.
CLASSICO ESERCIZIO RETORICO ITALIANO. PRENDERE LE DISTANZE SIA DALLA MAGGIORNAZA DI SYRIZA CHE DALL’OPPOSIZIONE DI SINISTRA RACCOLTA NELLA PIATTAFORMA. PECCATO CHE IL LEADER DELLA PIATTAFORMA ABBIA CHIARITO CHE QUELLO CHE A LORO INTERESSA SIA L’USCITA DALL’EURO, MAGARI ANCHE ‘CONCORDATA’. CHE E‘ ESATTAMENTE QUELLO CHE HA PROPUGNATO PIU’ VOLTE FASSINA. QUINDI SI DOVREBBE TROVARE SULLA STESSA LUNGHEZZA D’ONDA. E NON SI CAPISCE PERCHE’ INVECE NE PRENDA LE DISTANZE.
il risultato finale sarà un indebolimento del partito e quindi della sua leadership.
SAREBBE IL RISULTATO FINALE DELLE ELEZIONI. OVVIAMENTE NON E’ CHI NON VEDA CHE A GIUDICARE DAI SONDAGGI CHE DANNO COSTANTEMENTE LA POPOLARITA’ DI TSIPRAS ALTA E LE INTENZIONI DI VOTO A SYRIZA MOLTO PIU’ ALTE DELLE PASSATE ELEZIONI QUESTE ELEZIONI POSSONO CONSOLIDARE IL PARTITO, E DIVIDERE LA SINISTRA TRA QUELLI CHE VOGLIONO ASSUMERSI RESPONSABILITA’ DI GOVERNO E QUELLI CHE PREFERISCONO CONTRATTARE CON SCHAUBLE LA FUORIUSCITA DELLA GRECIA. OBBIETTIVO DICHIARATO E PERSEGUITO CON LA MASSIMA DETERMINAZIONE.
Il debito sarà ristrutturato comunque perché non è sostenibile,
OVVIAMENTE NO. L’INSOSTENIBILITA’ DEL DEBITO NON E’ UNA RAGIONE SUFFICIENTE. CI VUOLE LA VOLONTA’ POLITICA PER FARLO. E CI VUOLE SOPRATTUTTO UNA DIVISIONE POLITICA NELLA TROJKA E IN EUROPA. ALTRIMENTI ANCHE UN CIECO VEDE CHE QUESTA INSOSTENIBILITA’ PUO’ ESSERE USATA PER PORTARE LA GRECIA FINO A CHIEDERE DI USCIRE. CIOE’ AL PUNTO DOVE SCHAUBLE LA VUOLE PORTARE.
Promettere un’interpretazione «sociale» del memorandum è propaganda.
E’ ANCHE PROPAGANDA DIRE CHE NON E’ POSSIBILE. UN GOVERNO CHE GODA DI UN CONSENSO AMPIO NEL PAESE. CHE GRAZIE A QUELLO ABBIA ISOLATO NEL PAESE QUEI CETI CHE SONO RESPONSABILI DEL DISASTRO GRECO (RIDUCENDO LA LORO RAPPRESENTANZA POLITICA AI MINIMI TERMINI: I RESTI DI NEA DEMOKRATIA E DEL PASOK) E CHE ABBIA UNA MAGGIORANZA SOLIDA IN PARLAMENTO PUO’ PENSARE DI POTER APRIRE, PUR NELLE CONDIZIONI DURISSIME, UN’OPERAZIONE RIFORMATRICE CHE SCARICHI SU QUESTI CETI IL PESO DELL’AGGIUSTAMENTO. COSI’ FUNZIONA NELLE DEMOCRAZIE. O COSA PENSA DI FARE FASSINA COL SUO MOVIMENTO POLITICO? ASSALTARE IL PALAZZO D’INVERNO? O CREARE CONDIZIONI RIFORMATRICI VERAMENTE DI SINISTRA. E QUESTE SI ASSICURANO IN PARLAMENTO. COME STA CERCANDO DI FARE SYRIZA.
Poteva almeno evitare di aggravare la rottura nel partito, bisognerebbe aiutarli a trovare una ricomposizione.
FRASE FATTA CHE NON VUOLE DIRE NULLA. C’ERA SOLO UN MODO PER NON APPROFONDIRE LA ROTTURA: USCIRE DALL’EURO. LA PIATTAFORMA HA COMINCIATO A CRITICARE ASPRAMENTE TSIPRAS FIN DAL PRIMO COMUNICATO. FINO A SOSTENERE CHE IL NO DEL REFERENDUM ERA UN NO ALL’EURO E PROPEDEUTICO ALL’USCITA. AFFERMAZIONE SMENTITA RIPETUTAMENTE DA VAROUFAKIS. L’UNICA COSA CHE POTEVA EVITARE LA ROTTURA ERA NON FIRMARE. CHE AVREBBE AVUTO COME CONSEGUENZA IMMEDIATA L’USCITA DALL’EURO. CHE SCHAUBLE AVREBBE PRETESO E OTTENUTO IMMEDIATAMENTE DALL’EUROGRUPPO E DALLA BCE (CON PROBAILE COLPO DI STATO AL SEGUITO). NON VOLENDO IL GREXIT SI DOVEVA FIRMARE. E COLLA FIRMA LA ROTTURA ERA INEVITABILE. O MEGLIO ERA INEVITABILE CON CHI VUOLE LASCIARE IL PAESE IN MANO ALLA DESTRA E L’EUROPA IN MANO A SCHAUBLE.
sono stati lasciati da soli
QUESTA FRASE FASSINA NON DOVEVA PROPRIO SCRIVERLA. E LUI DOV’ERA? NON L’ABBIAMO SENTITO TUONARE DAI BANCHI DEL PARLAMENTO CONTRO L’IGNAVIA DEL GOVERNO. L’ABBIAMO VISTO METTERE UNA FIRMETTA SOTTO IL NOSTRO APPELLO, MA NON L’ABBIAMO VISTO A BOLOGNA ALL’UNICA MANIFESTAZIONE RILEVANTE A FAVORE DELLA GRECIA (PAROLA DEL RAPPRESENTANTE DI SYRIZA IN ITALIA, PRESENTE) CHE AVEVA SUSCITATO INTERESSE ANCHE A BRUXELLES. MA NON L’ABBIAMO VISTO GETTARE TUTTO IL SUO PESO POLITICO PERCHE’ LA MOBILITAZIONE INIZIATA DA NOI CON LE NOSTRE POCHE FORZE DI IGNOTI SI AMPLIASSE QUANTITATIVAMENTE E QUALITATIVAMENTE. NON L’ABBIAMO SENTITO TUONARE CONTRO L’INDIFFERENZA DEGLI ITALIANI. QUANTOMENO ABBIA LA DECENZA DI SCRIVERE: “LI ABBIAMO” LASCIATI SOLI.
È un colpo per tutta la sinistra, europea e anche italiana, che già si divide sulla scelta di Tsipras. Podemos in Spagna e Sel in Italia per esempio la approvano.
Potrei esserlo solo se pensassi che con il memorandum la Grecia potrà riprendersi un po’.
MA CHI MAI LO PENSA? E COME MAI POTREBBE ESSERE POSSIBILE. FASSINA QUI SI METTE DALLA PARTE DEI BOTTONI. NESSUNO LO PENSA NE’ LO DICE. MA CHI APPROVA LA CONDOTTA DI TSIPRAS DICE ALTRO. DICE CHE QUESTA ‘VITTORIA’ TEDESCA STA CREANDO CONTRADDIZIONI CHE SI STANNO SVILUPPANDO. PERFINO NELL’ACCORDO FIRMATO DI RECENTE LE CONDIZIONI SONO MENO DURE DI QUANTO PRETESO DA SCHAUBLE, CHE AVEVA FINORA OTTENUTO SEMPRE TUTTO QUELLO CHE VOLEVA (TRANNE IL GREXIT; SOLO RINVIATO). SENZA PARLARE DELLA FRATTURA CON IL FMI, E CON GLI USA. E DELLE REAZIONI DI TUTTE LE OPINIONI PUBBLICHE EUROPEE. IT’S POLITICS (NOT ECONOMY) BABY!
Ma né il programma con il quale Tsipras ha vinto a gennaio né il risultato del referendum sono stati rispettati.
NEANCHE A BREST LITOVSK LO FURONO. LA POLITICA NON SONO I PROGRAMMI. TSIPRAS CHIEDE AL POPOLO GRECO LA FIDUCIA PER CONTINUARE QUESTA BATTAGLIA IMPARI. QUESTO E’ IL TEMA. NON I PROGRAMMI.
Adesso le elezioni sono inutili.
E QUINDI LE ELEZIONI SONO NON SOLO UTILI MA NECESSARIE. SARANNO LA SCONFITTA DELLA LINEA EUROPEA DELL’IMPLOSIONE DI SYRIZA, IL SUO ABBANDONO DEL GOVERNO, IL SUO ISOLAMENTO LA RIPRESA DI CONTROLLO DELLA DESTRA SUBALTERNA. TUTTO CIO’ SI SPERA VERRA’ SCONFITTO DA UN AMPLIAMENTO DEL CONSENSO. PERCHE’ E’ VERO: SI ERA PRESENTATO CON UN PROGRAMMA. HA DATO BATTAGLIA PER REALIZZARLO E HA PERSO. E ADESSO CHIEDE AL POPOLO GRECO SE GLI CONSERVA LA FIDUCIA O NO. E DEVO DIRE CHE TUTTE LE DICHIARAZIONI CHE VEDO IN ITALIA SUL TRADIMENTO, SULL’INCAPACITA’, SULLA RITIRATA, SULL’ESSERE COME VELTRONI O DI DESTRA MI FANNO SOLO SORRIDERE. LA PAROLA SU QUESTO CE L’HA SOLO IL POPOLO GRECO. E LUI L’HA CHIESTA. THIS IS DEMOCRACY, BABY.