Eccellenze Draghi: Il governo dei migliori o dei peggiori?

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Nicola Caprioni
Maurizio Crozza: “Ma Draghi quando  stava alla Bce nella selezione del personale, adottava lo stesso criterio? i curricula li leggeva o li usava per asciugare la frittura? Diciamo che è passato dal Whatever it takes al ‘ndo cojo cojo”
ECCELLENZE DEI SOTTOSEGRETARI DEL GOVERNO DRAGHI. SPLENDE LA LUCE DELLA QUALITA’ SPEZZINA.
Tutti in Italia si lamentano per la scadente qualità dei sottosegretari del governo Draghi. Ho scritto tutti, forse esagerando un pochino, intendevo quanti posseggono un minimo d’intelligenza.
Molti anni fa, al Giro d’Italia, esisteva la “maglia nera”, che spettava al corridore che fosse arrivato ultimo in classifica.
La BERGONZONI è la vincitrice assoluta della MAGLIA NERA, la sua competenza in materia di cultura è assolutamente unica. Nel senso che, se esistesse, potrebbe vincere un campionato mondiale in tema d’ignoranza, battendo persino il mitico Di Maio.
Poi c’è un bestiario di diversa natura con Scalfarotto, la Bellanova, la Ascani e la mitica Laura Castelli, esperta di economia (domestica).
Forse l’unica eccezione positiva è Amendola agli affari europei. Non a caso voluto fortemente da Draghi.
La rappresentanza spezzina però si distingue. Come figure di cacca siamo veramente bravi. Proponiamo rappresentanti che saranno ricordati dalla storia.
Abbiamo il geometra di Beverino ANDREA COSTA alla sanità, fantastico! Il suo principale requisito è quello di essere nipote del parroco. L’unica esperienza in materia sanitaria è dovuta al suo acquisto di callifugo in farmacia.
Infine c’è lei, la senatrice STEFANIA PUCCIARELLI, organizzatrice, a suo tempo, di Miss Padania, nota anche per l’invocazione di ruspe per sgombrare i campi Rom, o di mettere un “like” a chi sosteneva che ai migranti non bisogna dare case, ma forni e altre amenità simili. Data la sua enorme cultura, è giunta notizia che le università di Harvard, Princeton, Oxford, la Humboldt di Berlino e la Sorbona di Parigi siano rimaste deluse, per non poter disporre della profonda cultura della senatrice de San Steo.
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