Fonte: facebook
marigo giandiego – 19 agosto 2014
Ogni anno arriviamo qui, al consumo compulsivo del prossimo pianeta, che non abbiamo, alla realtà del furto irresponsabile di risorse che apparterrebbero alla prossime generazioni. Non ci sono parole, quelle che avevamo le abbiamo sprecate e le dilapidiamo giornalmente … ora per ora, non ci sono giustificazioni alla demenza ed all’assurdità di un animale, completamente folle, che imbratta e distrugge la propria tana … il luogo dove dorme e dove alleva la propria prole … unico mammifero a farlo … molto peggio di qualsiasi parassita, molto peggio di qualsiasi virus. Dedicandosi al massacro dei propri conviventi e dei propri simili … siamo molto peggio di una malattia per questo pianeta. La nostra imbecillità non ha possibilità di reale descrizione. Come nelle barzellette tagliamo il ramo a monte di dove siamo seduti noi stessi. Ma quale rilancio, ma quale crescita, ma quale uscita dalla crisi … la problematica di sui stiamo parlando è globale e chi non paga adesso, lo farà fra mezz’ora. Non si può crescere all’infinito in un contesto con risorse finite. Non si può abusare , come stiamo facendo … del presente e del futuro della nostra stessa specie, in una compulsione di onnipotenza individuale, in una fame senza fine di accumulo di inutili beni materiali … che non potremo portare con noi dove stiamo andando. In un egoismo indegno e senza vergogna che è l’unica vera faccia di Satana … se proprio vogliamo e dobbiamo dargliene una. L’ignavia è considerato in quasi tutte le religioni un grave peccato, non ho grande interesse ai dogmi ed alle regole ed ancor meno agli elenchi di cose da fare e non fare, per quanto datati essi possano essere, ma l’ignavia è il nostro peccato, con la superbia e l’assurda convinzione d’esser “padroni” … di qualcosa, qualsiasi cosa , purché essa ci appartenga e sia solo nostra… il nostro peccato, la nostra Torre di Babele … la nostra demenziale corsa nella ruota. Non c’è e non ci sarà perdono per questo, perché non c’è coscienza ed ancor meno pentimento.
(giandiego)