Fonte: facebook
di Alfredo Morganti – 3 settembre 2014
E adesso, dopo il D’Alema di ieri alla festa, vorrei vedere la faccia dei simil-dalemiani che in questi mesi mi hanno attaccato e tolto l’amicizia perché sostenevo grosso modo le cose che dice D’Alema oggi. Al leader Maximo rimprovero solo una cosa (a parte la sua idea che Renzi potesse essere utile alla causa): i dalemiani. Sia quelli che oggi scrivono sulla stampa clandestina, sia quelli che fanno di D’Alema un totem e, in questo modo, né l’apprezzano né l’aiutano. Io lo critico quando c’è da criticarlo, ma nella mia biblioteca i libri di D’Alema abbondano. Inivece di scrivere post genuflettenti, li ho letti e riletti, condividendone in massima parte (non in toto) il contenuto. Ora mi aspetto capriole e salti della quaglia all’indietro di molti testimonial del ‘diversamente-renzismo’. Sarà complicato arrampicarsi sugli specchi. Ma è poca roba, in fondo, rispetto alle cose serie. E ce ne sarebbero di cose serie di cui occuparsi invece di fare le scriteriate apologie del totem o del Capo di turno, chiunque esso sia. Punto.
