Dopo Andreotti e Berlusconi … Draghi

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Fonte: i gessetti di Sylos

Dopo Andreotti e Berlusconi … Draghi

Chi aveva ancora dei dubbi sulla posizione politica di Draghi penso che finalmente se li sia tolti: è di destra. E di quella destra meno raccomandabile, quella che fa capo a Comunione e Liberazione; organizzazione che in passato ha eletto a propri idoli personaggi come Andreotti e Berlusconi e che adesso ha aggiunto l’ex presidente della Bce.
Come senz’altro saprete, Draghi ha aperto il famoso “meeting di Rimini”, la kermesse annuale di fine estate di Cl, mettendo in mostra così tra l’organizzazione e il personaggio una “corrispondenza di amorosi sensi” che la dice lunga sulle idee politiche del super Mario nazionale, che tanti cuori di sinistra ha sedotto in questi anni.
Il discorso è stato di una banalità assoluta, adatto però per conquistare i cuori dei ragazzotti di Cl. E’ bastato citare parole come “etica” e “giovani” per raggiungere lo scopo. Ovviamente si è guardato bene dal dire cosa intende all’atto pratica di “etica”, non si sa mai dovesse urtare la sensibilità di qualcuno dei vertici di un’organizzazione dedita all’affarismo sanfedista. Nulla ha detto sulla corruzione, che forse è l’offesa più grande all’etica pubblica e privata, nulla ha detto sull’etica negli affari e nell’imprenditoria. Ha solo pronunciato concetti vaghi e generici, proprio come piacciono ai ragazzini di Cl. Per esempio, all’esordio: “[il vostro invito] mi rende in un certo senso partecipe della vostra testimonianza di impegno etico. Un impegno etico che non si ferma per l’incertezza ma anzi trova vigore nelle difficoltà, trova vigore dalla difficoltà della situazione presente. Il mio esser qui oggi è motivo di grande gratitudine nei vostri confronti che mi avete invitato.”
Io non ho ancora capito, da quando l’organizzazione è sorta, in cosa consista l’ “impegno etico” di Cl, forse il solo andare a messa la domenica e prendere l’ostia? Se Draghi ce lo vuol spiegare, visto che ne è stato conquistato, gli saremo grati.
Ma anche il riferimento ai “giovani” è stato caratterizzato dallo stesso livello di genericità e banalità, però adatto per i fighetti di Cl. Per esempio nulla ha detto a proposito dei giovani laureati costretti a consegnare le pizze a domicilio o, più in generale, a essere vittima del quel precariato da lui tanto invocato e preteso sotto la frase apparentemente neutra di “riforma del mercato del lavoro”.
Ovviamente, a dispetto del contenuto alquanto scarso, il discorso di Draghi ha avuto ampio spazio e con commenti entusiastici sulle prime pagine dei giornali e dei media in generale, perché ormai, ogni rutto che esce da quella bocca viene accolto come un discorso del Papa.
E però, in mezzo a tante banalità ricercate e dette non per esprimere autentici concetti politici e sociali, ma al solo scopo di ricevere una gradita investitura, un concetto vero l’ha espresso, quando ha detto che bisogna giungere alla creazione del Ministro del Tesoro europeo. Stranamente, questo aspetto è stato colto solo dalla Meloni, che ne ha pure indicato la portata politica, e cioè di un’ulteriore limitazione della sovranità nazionale che quel ministero comporterebbe. Il concetto, per contro, non è stato colto da quei tanti altri che in questi anni, soprattutto a sinistra, hanno gridato forte contro le ingerenze europee nei nostri conti pubblici e allo stesso tempo sono stati sedotti dall’ex presidente della Bce.
Io condivido la lettura dell’on.le Meloni, anche se da una prospettiva opposta, in quanto sono favorevole all’istituzione di quel ministero europeo, perché sarebbe un ulteriore passo verso gli Stai Uniti d’Europa e implicherebbe come conseguenza più ravvicinata le elezioni del Parlamento europeo sulla base di liste europee e non più nazionali, visto che poi verrebbe nominato un vero e proprio “ministro”.
Un “bravo” vorrei indirizzare a Zingaretti che ha declinato l’invito di Cl per “precedenti impegni”. Per usare le parole di Moretti: ha fatto una cosa di sinistra.

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