Disoccupazione: un nuovo record di Renzi

per Gabriella
Autore originale del testo: Alessandro D'Amato
Fonte: nextquotidiano.it
Url fonte: http://www.nextquotidiano.it/disoccupazione-record-per-renzi/

di Alessandro D’Amato – 7 gennaio 2015

Un altro record per Matteo Renzi. Che però stamattina difficilmente twitterà qualcosa per attribuirselo. Eppure il nuovo record della disoccupazione italiana, che a novembre raggiunge il 13,4%, arriva proprio mentre è lui che comanda a Palazzo Chigi, ma in questo caso sarà difficile che il premier si presenti ad attribuirsene “il merito”, ovvero le responsabilità. Il comunicato mensile dell’Istat è chiaro anche nello spiegare che differenza c’è tra Renzi e gli altri premier, da questo punto di vista: nessuna. «Il tasso di occupazione, pari al 55,5%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e rimane invariato rispetto a dodici mesi prima».

matteo renzi record disoccupazione

LA DISOCCUPAZIONE RECORD CON MATTEO RENZI

I disoccupati tra i 15-24enni sono 729 mila. L’incidenza dei disoccupati di 15-24 anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari al 12,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,1 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 43,9%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto tendenziale. E soprattutto: Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,2% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 35,7%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce di 0,7 punti su base annua. Un paio di mesi fa la discesa del tasso di inattività veniva sbandierato dal governo come un segno di ritrovato coraggio da parte dei lavoratori e un segno di fiducia nei confronti del mercato del lavoro. Se era vera quell’interpretazione, possiamo tranquillamente dire un paio di mesi dopo che la fiducia era evidentemente malriposta.

matteo renzi record disoccupazione 1

Rispetto al mese precedente la disoccupazione aumenta sia per la componente maschile (+0,4%) sia per quella femminile (+2,1%). Anche in termini tendenziali il numero di disoccupati cresce siaper gli uomini (+6,1%) sia per le donne (+10,9%).Il tasso di disoccupazione maschile, pari al 12,5%, rimane invariato in termini congiunturali mentre cresce in termini tendenziali (+0,6 punti); quello femminile, pari al 14,6%, aumenta sia rispetto al mese precedente (+0,3 punti percentuali) sia su base annua (+1,3 punti).Nel confronto congiunturale l’inattività diminuisce tra gli uomini (-0,2%) mentre resta invariata tra le donne; su base annua il numero di inattivi è in calo sia per la componente maschile (-2,6%) sia per quella femminile (-1,9%). Dati che parlano da soli. Per questo anche oggi il premier starà zitto.

E I 150MILA POSTI DI LAVORO?

Da registrare infine come è finita la storia dei 150mila posti di lavoro che Renzi usava sbandierare spesso nelle conferenze stampa.

140mila posti di lavoro bruciati in due mesi. Un’altra grande vittoria. E via, verso nuove avventure!

(Riguardo l’ipotesi che il Jobs Act possa salvare tutto ciò e gli agenti economici siano in attesa di assumere con la legge delega, ricordiamo che gli esperti non sono per niente d’accordo. Ma cosa volete che ne capiscano, quelli)

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2 commenti

frido 8 Gennaio 2015 - 19:17

Ma non ha nessun pudore a mentire sapendo di mentire?
Come si possono attribuire i risultati della disoccupazione record a Renzi che governa da dieci mesi dopo che per 20 anni siamo stati massacrati dalle stesse persone che oggi hanno la faccia tosta di voler dire cosa bisognerebbe fare?
Padrone di scrivere quello che vuole se questo la rende felice…

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Sergio 8 Gennaio 2015 - 19:50

[Il renzismo si sta sgretolando mentre rivela la sua nullità al governo. Cade vittima delle sue stesse fughe fantastiche (abolizione delle province, senato a costo zero, libertà di licenziare) che trascendono i disagi del mondo reale. Le ragioni di un fallimento tanto precoce della camicia bianca simbolo del nuovismo le coglieva Gramsci. “Una generazione che deprime la generazione precedente, che non riesce a vederne le grandezze e il significato necessario, non può che essere meschina e senza fiducia in se stessa, anche se assume pose gladiatorie e smania per la grandezza”.] Michele Prospero

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