di Mino Dentizzi, 2 novembre 2017
Il 5 e il 6 novembre 2017 avrà luogo a Milano l’incontro dei ministri della salute del G7, ultima tappa di una serie di riunioni ministeriali che in questi mesi hanno visto le rappresentanze dei potenti della terra discutere su tematiche come l’ambiente, i trasporti, l’industria, la scienza, il lavoro, l’agricoltura, il cibo. I ministri della salute di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America insieme al commissario Ue alla Salute e ai direttori di Oms, Fao, Oie, Ocse ed Efsa si confronteranno sul tema dell’impatto dei fattori climatici e ambientali sulla salute domenica pomeriggio, mentre lunedì mattina si tratteranno i temi della salute delle donne e degli adolescenti e, a seguire, della resistenza antimicrobica.
In evidente contrapposizione con l’importante appuntamento, il comitato “La salute senza padroni e senza confini”, costituito per iniziative di associazioni attive da anni nella difesa della salute collettiva, insieme al gruppo della Sinistra unita europea al Parlamento europeo, ha organizzato sempre a Milano il 4 novembre il Forum internazionale per il diritto alla salute e all’accesso alle cure. Durante la manifestazione si confronteranno ricercatori, scienziati, medici, biologi di altissima professionalità con attivisti di tutto il mondo per individuare obiettivi condivisi. I temi del Forum saranno: la disuguaglianza sociale come determinante di malattie, l’accesso alle cure, la privatizzazione dei servizi sanitari e le conseguenze sulla salute dei cambiamenti climatici. L’obiettivo è quello di elaborare proposte concrete e realizzabili sui medesimi temi dei quali dibatterà il G7. Il 5 novembre è previsto, sempre a Milano, un incontro nazionale tra le reti, le organizzazioni e i movimenti attivi sui diversi temi della tutela della salute e dei cambiamenti climatici operanti in Italia.
I quattro temi scelti dagli organizzatori del Forum mettono sul tavolo una serie di problematiche e di numeri allarmanti. A partire dagli 11 milioni di italiani che hanno dovuto rinunciare a una terapia nel corso dell’ultimo anno. Come il milione di cittadini europei che non possono permettersi il trattamento contro l’epatite C. Come ancora i 16 milioni di persone sieropositive al mondo (pari al 50% del totale) che non possono permettersi le terapie contro l’Hiv. Disuguaglianze che vengono calcolate dal cosiddetto Effetto Glasgow: chi vive in periferia ha un’attesa di vita minore rispetto a chi vive in centro. Un’analoga ricerca condotta negli Stati Uniti ha rivelato che l’attesa di vita tra il 5% più ricco della popolazione e il 5% più povero è di 14 anni.
Il secondo e il terzo argomento al centro del Forum saranno l’accesso ai farmaci (l’obiettivo è lanciare una campagna europea per la revisione degli accordi TRIPS sui brevetti) e la privatizzazione dell’accesso ai servizi sanitari.
Ultimo, ma non meno importante, il tema dei cambiamenti climatici e del loro impatto sulla salute delle persone: fenomeni come siccità, aumento delle temperature, variazione e intensificazione delle precipitazioni, inquinamento dell’aria già oggi hanno importanti conseguenze sulla salute di milioni di persone. Secondo l’Organizzazione mondiale per la salute, solo nel 2012 circa 7 milioni di persone sono morte per malattie legate all’inquinamento atmosferico. Se non si interverrà per modificare la situazione attuale –avverte l’Oms- tra il 2030 e il 2050 gli effetti del cambiamento climatico potrebbero causare oltre 250mila decessi in più ogni anno: morti per fame e malnutrizione (95mila bambini con meno di 5 anni), a seguito di colpi di calore (circa 38mila, soprattutto tra gli anziani), morti legate alla diffusione di malattie come la malaria (60mila).