Dio Pancia e Famiglia

per Luigi Altea
Autore originale del testo: Luigi Altea

Il reddito di cittadinanza ha anche evitato, a migliaia di poveri, di riempire le buste della spesa rovistando dentro i cassonetti della spazzatura.

Chi disprezza questo “metadone” della sopravvivenza, probabilmente ha sempre posseduto la cocaina dell’abbondanza. Ed oggi guarda con fastidio le folle di affamati che attorniano i palazzi del benessere, aspettando gli avanzi della nostra opulenza.

La vita è senz’altro molto più del pane, ma la vita in nessun caso, e in nessun momento, può fare a meno del pane.

Ormai sazio, chi ha passato tutta la vita a manducare, oggi vorrebbe costringere i senza lavoro e i poveri a a mendicare.

Sappiamo bene che il pane può essere una conquista o può essere un dono…

Se nel pane conquistato c’è quasi sempre fatica, sudore e ingegno, nel pane ricevuto ci sono certamente tante lacrime nascoste…

 Dovrebbero saperlo gli indefessi sciorinatori di rosari, e i cultori di “Dio Pancia e Famiglia”.

Anche chi, più o meno abusivamente, ha militato nella Sinistra, dovrebbe sapere che nel cibo, nell’acqua, nelle cure, nella solidarietà e nella condivisione, si gioca il destino dell’umanità.

Ogni abbondanza di pane non condiviso, è pane rubato a chi ambisce soltanto ad esercitare l’umile diritto di vivere.

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