DINAMICA DELL’ANIMA
La vita dell’anima non è affatto un termine astratto, delegato ai concetti della psicologia, ma facilmente osservabile da tutti con un poco di attenzione. È sotto i nostri occhi, metaforicamente parlando. In ogni momento la vita dell’anima è configurata diversamente da come era un istante prima, per cui si può ben parlare di dinamica. Supponiamo di passeggiare in una bellissima notte stellata al riparo di luci artificiali, oppure di stare ascoltando la nostra musica preferita senza rumori e interferenze. In questi momenti la nostra interiorità è una sola cosa con quella esperienza. Lasciamo ora dietro di noi quella chiara notte stellata per entrare in una cameretta oscura: sarà allora come se la nostra interiorità si fosse rapidamente rattrappita, essa non conterrebbe che poche rappresentazioni. Lo stesso accade se la musica cessa per una improvvisa disturbante pubblicità. Abbiamo dunque un continuo configurarsi della vita interiore, una dilatazione, una contrazione, una nuova espansione, e così via. La vita dell’anima si dilata e si restringe di continuo, è un continuo movimento. La vita dell’anima è movimento!!
Questo dilatarsi e restringersi dà luogo a delle forme, e che cosa vive dentro queste forme? Sono le nostre sensazioni, le emozioni, le rappresentazioni, i pensieri e gli impulsi volitivi, è come acqua che ondeggia, si agita, si acquieta. Però, in un certo modo gli impulsi volitivi sono prioritari, perché la vita dell’anima può venire messa in movimento a volte più rapido, a volte più lento; si avverte nella nostra interiorità che veramente è il volere stesso a mettere tutto in movimento. Spronando il volere, si possono portare in un più rapido flusso i sentimenti e i pensieri; se la volontà è pigra, tutto scorre più lentamente. La volontà è la nostra arma segreta in un certo senso. Occorre volontà per dilatare la vita dell’anima. Procedendo quindi con ordine, abbiamo per prima cosa la volontà; poi tutto quello che vive nei sentimenti e nei pensieri, e che possiamo chiamare il nostro bagaglio di sapere, la nostra personale capacità di rappresentare. Poi abbiamo il movimento in sé, il dilatarsi e restringersi, il continuo ondeggiare, e finalmente le formazioni che risultano come espressione del movimento. Nella nostra vita dell’anima vive e tesse la volontà, la saggezza, il movimento e la forma, che possiamo distinguere precisamente nell’ordine.
È bene ricalcare che se parliamo di forme, non si tratta di forme spaziali esteriori ma di formazioni interiori che giungono solo interiormente alla nostra coscienza e che possiamo afferrare nel loro svolgimento nel tempo. Naturalmente, noi percepiamo di questa dinamica i riflessi sui nostri organi, ma con un poco di attenzione è possibile distinguere nella nostra interiorità la volontà in azione, il sapere che ci fa rappresentare, il continuo movimento e le formazioni che risultano da tale movimento. Per completezza, chiamiamo anima tutto ciò che abbiamo sperimentato e che mandiamo indietro a noi nei ricordi che conserviamo. Il momento attuale è di volta in volta la nostra interiorità, e tutto ciò che abbiamo sperimentato, ieri, un minuto fa, è già fuori della nostra interiorità e passa ai ricordi.
Questo studio semplice può poi servire come introduzione a un tema ben più vasto, la Creazione del nostro mondo.
FILOTEO NICOLINI
Immagine: Osvaldo Guayasamin, Ternura.