Dicono “la casta” e poi perdono alle elezioni. Pensavano che sarebbe andata all’opposto?

per mafalda conti
Dicono “la casta” e poi perdono alle elezioni. Pensavano che sarebbe andata all’opposto?
di Alfredo Morganti
Dice che quella che succede immediatamente dopo gli exit poll sia l’ora del cialtrone. L’ora in cui si commentano risultati immaginari con impegno reale. E nella quale si dicono cose che sessanta minuti dopo potrebbero non avere più alcun valore. Una cosa en passant, insomma. Non ascolto mai l’ora del cialtrone. Eppure stavolta qualcosa da dire c’è, anche a rischio di essere smentiti. Ed è questa. Pare che non si sia votato al ballottaggio in special modo nelle zone della Capitale in cui il centrodestra era apparso forte e insediato. Un segnale preciso, interpretato subito come un possibile vantaggio per il centrosinistra. L’exit poll, difatti, a Roma dà largamente in vantaggio Gualtieri (con tutte le cautele del caso). E così la prima proiezione. Se (se) così fosse, se anche a Torino vincesse il centrosinistra (in vantaggio nelle proiezioni) per il centrodestra sarebbe un debacle storica. Tutte le grandi città sarebbero nelle mani del centrosinistra. Una cosa mai vista con questa intensità.
Cosa potrebbe significare? Che non bisogna segare il ramo su cui si è seduti. Perché il centrodestra questo ha fatto e sta facendo. A forza di dire casta, ladri, a forza di picconare, di essere ambigui sul fascismo, di gettare discredito sulle istituzioni, di parlare della politica come di una roba da ladri, a forza di rappresentare la democrazia come una cosa da mediocri, e di sostenere (o pungolare) tutti i movimenti più facinorosi, a partire dall’assalto alla CGIL, a forza di tutto ciò, sono riusciti a convincere il loro elettorato che la politica è davvero una cosa così sporca e poco appassionante che non valga nemmeno la pena di votare. Se la scala dei valori del centrodestra non prevede il valore della democrazia, della politica, delle istituzioni, perché mai i suoi elettori dovrebbero andare alle urne? Perché mai dare credito alla democrazia se è merce avariata? Perché eleggere rappresentanti in istituzioni abitate da ladri fannulloni?
E difatti. I loro elettori pare non si siano presentati alle urne nel momento decisivo del ballottaggio, limitandosi a votare al primo turno i propri capi bastone in lista. In questo modo si è lasciata la politica nelle mani di quella (ampia) minoranza che la pone in alto nella scala dei valori – e che vota e che milita in buona misura nel campo del centrosinistra. La crisi della politica, la sua sempre più forte mancanza di appeal, premia paradossalmente quelle (ampie) minoranze attive che ancora, ostinatamente, vanno a votare, che ancora si impegnano e che ancora ci credono. Il riflusso alla fine, rifluisce contro i rifluenti, e avvantaggia chi non rifluisce. Ecco la semplice (ma anche banale e prevedibilissima) morale. La politica sta diventando elitaria e le élite sono progressiste, anche perché pongono la politica stessa in alto nella loro scala dei valori. Queste élite (e i loro elettori di riferimento: soprattutto il ceto medio acculturato e riflessivo) votano ed eleggono a man bassa i propri rappresentanti negli enti locali.
A me tutto ciò sembra di una coerenza infinita. E spiega anche quanto siano stati improvvidi, diciamo così, i capi del centrodestra a costruire la loro scalata sulle macerie delle istituzioni e della politica. Un po’ come quel tizio che getta via la scala dopo essere salito. Possibile che, chi fa politica, non capisca che della politica (il suo mondo), delle istituzioni (il suo mondo), dei partiti (il suo mondo!) debba sempre parlare nel miglior modo possibile? Ma ve lo immaginate voi l’oste che invece di dire che il suo vino è buono, dicesse che fa schifo? Lo andreste a comprare da lui? Io no, francamente. E nemmeno i suoi avventori, per quanto abituali. Certo, l’analisi del voto dirà tante altre cose in più di queste mie quasi banalità. Però non sottovalutate le ragioni che ho detto. La politica è per persone intelligenti, non per scappati di casa. E questo vale a destra, ovviamente, come anche a sinistra. Sapevatelo.
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