Autore originale del testo: Maddalena Celano
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Dichiarazione del Governo Rivoluzionario Cubano: Di fronte all’offensiva imperialista, CubavinceràIl presidente statunitense Donald Trump attacca Cuba sin dal primo giorno e senza alcun pretesto.La decisione di ripristinare le rigide misure di guerra economica contro Cuba, eliminate dal suopredecessore solo pochi giorni prima, dimostra l’aggressività dell’imperialismo statunitense controla sovranità, la pace e il benessere della popolazione cubana. Tra queste misure figura lareinclusione del nostro Paese nella lista arbitraria degli Stati che presumibilmente sponsorizzano ilterrorismo, una designazione che rivela un assoluto disprezzo per la verità.Questo non sorprende. La dichiarazione del Ministero degli Affari Esteri del 14 gennaio aveva giàavvertito: “il governo di quel Paese potrebbe in futuro revocare le misure oggi adottate, comeavvenuto in altre occasioni, dimostrando la mancanza di legittimità, etica, coerenza e ragione nellasua condotta contro Cuba”. Inoltre, affermava che “i politici statunitensi non si fermano mai neltrovare giustificazioni…”. È così che si governa in quel Paese.Trump interpreta il suo arrivo al potere come l’incoronazione di un imperatore. La sua ambizionecomprende, solo per cominciare, la conquista del Canada, l’usurpazione della Groenlandia, ilcambiamento del nome del Golfo del Messico e la spoliazione del canale di Panama ai panamensi.La dottrina egemonica di Monroe e il Destino Manifesto, imposti a suon di sangue e fuoco inAmerica Latina e nei Caraibi, sono la guida del nuovo governo.A Trump si associano gruppi e politici che hanno fatto dell’aggressione a Cuba un mezzo disostentamento, lucrando per decenni con l’industria anti-cubana, e oggi condividono l’ebbrezza delnuovo mandatario. Tutti hanno una grande responsabilità nella difficile situazione economica delPaese e nell’aumento del flusso migratorio da Cuba verso gli Stati Uniti.Questo nuovo atto di aggressione del governo statunitense contro il popolo cubano mostra, ancorauna volta, il vero, crudele e spietato obiettivo di queste e di tante altre misure di assedio e asfissia,applicate contro Cuba con fini di dominazione. È la reazione di impotenza di fronte all’incapacità dipiegare la nostra volontà e al rispetto, alla simpatia e al sostegno che la Rivoluzione suscita tra ipopoli del mondo.Il blocco economico, il suo rafforzamento e le nuove misure aggressive continueranno a gravare,con effetti molto dannosi, sulla nostra economia, sul livello di vita, sulle potenzialità di sviluppo esui legittimi sogni di giustizia e benessere del popolo cubano, come è avvenuto negli ultimi anni.Non ci devieranno dal percorso socialista, dall’impegno di recuperare l’economia, di promuovere lamassima solidarietà, creatività, talento, spirito di lavoro e di difendere come un bastioneinespugnabile la libertà, l’indipendenza, la sovranità e il privilegio di costruire un futuro senzaingerenze straniere.Il popolo cubano ringrazia per le numerose espressioni di sostegno e solidarietà ricevute da tutto ilmondo, da governi, cubani residenti all’estero, parlamenti, organizzazioni politiche, religiose,sociali e da figure politiche degli Stati Uniti e di altri Paesi.Nessuno deve illudersi. Il popolo cubano si è espresso con chiara determinazione e forza nellamarcia del 20 dicembre scorso. Qui prevale la convinzione che CUBA VINCERÀ.**PATRIA O MUERTE, VINCEREMOS.**Commento:Questa dichiarazione, intrisa di resistenza e orgoglio, è una testimonianza della lotta di un popolocontro l’arroganza dell’imperialismo. Ancora una volta, Cuba si erge come simbolo di un sognosocialista, di giustizia sociale e di autodeterminazione, contro l’asfissiante morsa di un bloccoeconomico che colpisce i più vulnerabili e mira a spegnere la scintilla della speranza.In un mondo in cui il neoliberismo tenta di dominare ogni aspetto della vita, la determinazionecubana ci ricorda che un’alternativa è possibile. La solidarietà internazionale, richiamata in questomessaggio, deve essere la bandiera di tutti coloro che credono in un futuro equo e libero dasfruttamento. Questa è una chiamata a opporsi non solo alle politiche imperialiste di Washington,ma anche a difendere il diritto di ogni nazione a scegliere il proprio destino.Cuba, con le sue difficoltà e contraddizioni, resta un faro di resistenza. Come progressisti, abbiamoil dovere morale di unirci a questa lotta e di denunciare ogni tentativo di soffocare la sua voce.“Patria o muerte” non è solo uno slogan: è il grido di chi non si arrende mai.Traduzione e Commento di Maddalena Celano–
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