Il denaro, il debito e la doppia crisi

per Gabriella
Autore originale del testo: Massimo Ferrario
Fonte: masferrario.blogspot.it
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IL DENARO, IL DEBITO E LA DOPPIA CRISI – di LUCIANO GALLINO – ed. EINAUDI

recensione di M. Ferrario

Un’analisi dura, incalzante, ostinata. Un approccio appassionato e teso, che non fa sconti all’osservazione impietosa della realtà, ma che è supportato ad ogni pagina da numeri e dati che mettono in crisi la lettura consolidata oggi prevalente. Un esempio di alto livello di cosa significhi ancora, se si vuole e si ha la capacità di esercitarlo, il ‘pensiero critico’. 
La vulgata della visione dominante, ripetuta a pappagallo dalla maggioranza dei media e promossa quotidianamente dai politici, di destra e sinistra, dagli economisti più affermati, dalla oligarchia economico-finanziaria che decide la politica europea con l’aiuto dei pensatoi neoliberali che fanno tendenza, viene smontata pezzo per pezzo: con statistiche e argomenti logici, conseguenziali, che ribaltano i numeri che siamo abituati a dare per assodati e ‘veri’.
Luciano Gallino ci riprova con questo volume: a mettere in discussione l’ideologia dominante da una posizione di sinistra ancora orgogliosa e testarda, che non ha ceduto alla destra, in ogni sua variante (anche in simil-sinistra) e che crede nella urgenza indifferibile di correggere, subito e pesantemente, il capitalismo, per gli effetti disastrosi da questo prodotti a partire dagli anni 90 del secolo scorso e accentuatisi in modo catastrofico con la scelta dell’austerità: propagandata come risolutiva della crisi e ormai, anche per ammissione di parecchi suoi supporter della prima ora, rivelatasi perdente; e basti guardare allo sfracello sociale creato (disuguaglianza alle stelle, povertà, disoccupazione) e alla incapacità dimostrata di produrre ‘ripresa’.
Non è uno dei tanti volumi che si limitano a puntare il dito accusatore sul presente, quasi godendo di poter dimostrare, mettendo in fila ancor più fatti che pensieri, che ‘così non va’: qua e là si sente anche una certa ‘indignazione sofferta’ per la ‘doppia crisi’ in cui siamo: che viene sezionata, con implacabilità, in ogni suo elemento, come un corpo su un tavolo autoptico. La ‘doppia  crisi’, appunto: rappresentata dalla sinergia tra un capitalismo sempre più suicida, anche per effetto del trionfo fuori controllo della finanza, e un sistema ecologico ormai quasi giunto alla soglia del punto di rottura.
Spesso, analisi dure come questa si chiudono con un punto debole a livello di proposta.
Qui invece al ‘che fare’ sono dedicate pagine precise e puntuali, che provano a indicare azioni concrete e mirate, aventi il minimo tasso di utopicità.
Certo, anche se non si sognano rivoluzioni impensabili, ma si illustrano con un livello di dettaglio inusuale riforme ‘vere’, che possono realmente incidere nella sostanza e avviare un cambio netto di politiche, l’impresa che si immagina appare ciclopica: anche perché si tratta di invertire un processo che richiama un Davide, quanto mai disperso, disorganizzato e sempre più percorso da vissuti di impotenza, contro un Golia, che giganteggia e spadroneggia da anni con il consenso plaudente del ‘pensiero unico’ sempre più arrembante.
Per questo, comunque, un libro fondamentale: anche chi non condivida la visione del mondo dell’autore, credo non possa che restare ammirato dalla competenza, oltre che dalla passione, profusa per sostenere le sue idee.
In un tempo in cui acquattamento e indifferenza fanno da miscela per una sopravvivenza ‘sociale’ rassegnata, che trova tutt’alpiù qualche compenso nell’inseguire egoisticamente piccoli traguardi di successo individualistico, chi sa prendere posizione, con argomenti documentati, merita apprezzamento. Da parte mia, se mi è consentito, anche un grazie per l’apprendimento che mi ha fornito.
*** Massimo Ferrario, per Mixtura
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