David Sassoli, “Credevo fosse amore e invece era un calesse”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni La Torre
Fonte: i gessetti di Sylos
“Credevo fosse amore e invece era un calesse” (e poveri noi, meschini, che ancora crediamo)
Il titolo del noto film di Troisi mi è tornato in mente il giorno dopo aver commentato, nel precedente “gessetto”, la dichiarazione del Sassoli circa la possibilità di una cancellazione di una quota del debito italiano da parte dell’Europa. Il sospetto che qualcosa non quadrasse mi è sorto abbastanza presto quando notavo che non c’era stata alcuna reazione stizzita da parte di esponenti dei cosiddetti paesi frugali, mentre in Italia subito divampava il “dibattito”.
Io mi chiedevo il perché dell’assenza di reazioni all’estero, fino a quando ho capito che l’idea del Presidente italiano del Parlamento europeo semplicemente non era stata ritenuta una cosa seria, e quindi non è stata neanche presa in considerazione. È stata considerata un’ “italianata”. Eh sì, perché il signor Davide Sassoli ha lanciato quell’idea, insieme a quella dell’inutilità del Mes, semplicemente per accreditarsi presso il M5S e aspirare alla leadership della coalizione giallo-rossa, quale candidato premier in occasione delle prossime elezioni politiche o, occorrendo, già da subito in caso di caduta di Conte o, ancora, addirittura per la scalata al Quirinale. E questo spiegherebbe anche l’ampio spazio che l’intervista trovò su Repubblica, un giornale che pur di veder cadere questo governo per sostituirlo con uno più consono agli interessi dei suoi nuovi padroni, scriverebbe tutto e il contrario di tutto. Del debito italiano e della sua eventuale cancellazione, al suddetto e a tutti gli altri che gli hanno dato corda, non importa un fico secco.
Noi ed altri ci siamo sforzati di esaminare la cosa sul piano tecnico, ne abbiamo discusso con amici (cosa che comunque non rinneghiamo e consideriamo un modesto contributo per la comprensione della questione), ma era tutta una balla, una mera trovata pubblicitaria. Questi sono i politici italiani, anche quando salgono ai massimi livelli istituzionali: gente che gioca con cose serie con nonchalance, fregandosene altamente delle conseguenze della cose che dicono. Purtroppo noi ci caschiamo ancora e continuiamo a prenderli sul serio, mentre pare che gli stranieri hanno preso le misure meglio di noi e non li degnano più neanche di una pernacchia (o di una risata, come avvenne con Berlusconi).
Che tristezza!
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