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di Manuel Santoro, segretario nazionale di Convergenza Socialista 5 aprile 2018
Senza una comunità socialista formata, non è pensabile poter attuare quelle riforme strutturali necessarie per la graduale conversione del nostro modello di realtà con uno alternativo. Perché serve una comunità socialista? Cosa è una comunità e quali sono i passaggi, gli strumenti politici per modellarla.
Iniziamo con il dire che una comunità è composta da individui attirati da un sentir comune, un comune denominatore, da uno o pochi punti di aggregazione che possono essere culturali, politici, anche ideologici. Sicuramente la forza di tale aggregazione è direttamente proporzionale alla profondità delle affinità in gioco. I legami tra donne e uomini, tra compagni, sarà più forte se l’identità in comune sarà ideologica, fondativa, strutturale, quasi esistenziale. Se l’impianto ideologico è fermo, certo, come le fondamenta di un grande palazzo, su queste basi allora donne e uomini potranno ritrovarsi e condividere una crescita culturale e politica, consapevoli delle solide basi già poste e lavorare per la crescita sostanziale del progetto politico attraverso l’incremento numerico della comunità di cui si è parte effettiva.
Per Gramsci, per esempio, l’individuo, il compagno è parte integrante del gruppo, e nella comunità socialista interagisce paritariamente con gli altri, confrontandosi apertamente e rivendicando anche il confronto. Se il cordone ombelicale ideologico è il collegamento comune su cui costruire una comunità, l’identità socialista diviene il crogiolo entro cui l’insieme delle differenze diviene risorsa poiché vive all’interno di un quadro di società preciso, ideologicamente modellato. Le differenze emergono in quanto questione tattica ma non strategica, ed è nel campo tattico che la discussione permette la crescita politica della comunità socialista.
Il processo di costruzione di una comunità politica, ideologicamente preparata, deve fare i conti con una premessa fondamentale. I compagni arrivano da esperienze diverse, da percorsi politici non necessariamente affini ma che comunque rivedono nel preciso tratto ideologico il punto di riferimento da seguire. L’identità socialista, la quale non è altro che una piattaforma politico-culturale dinamica, in divenire, e formata nel tempo dall’ideologia, richiede un certa evoluzione educativa all’interno della comunità grazie al contributo determinante della stessa comunità.
L’ideologia socialista, quindi, è il quadro ideale entro il quale una comunità socialista si forma attraverso lo strumento dell’educazione per la formazione di una identità culturale e politica socialista.
L’educatore assume di conseguenza un ruolo importante una volta definito con chiarezza una piattaforma ideologica precisa. L’intellettuale al servizio della comunità è una risorsa positiva poiché crea le condizioni per una profonda comprensione delle questioni del mondo e crea le condizioni per una convergenza culturale e politica necessaria. Se nel socialismo l’idea di comunità equivale all’idea di partito, visto la valenza pluralista e democratica accennata nei primi passaggi di questo scritto, educazione è scuola e l’educazione politica dovrà avvenire nella scuola di partito.
La comunità socialista, concludendo, si forma allora all’interno della scuola di partito la quale agisce creando le condizioni per la formazione dell’identità socialista all’interno di un preciso quadro ideologico.