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di Vecchia Talpa 23 marzo 2019
Recita un vecchio proverbio napoletano.
Spiegare come mai il governo del “Prima gli italiani” abbiano aperto ad accordi commerciali con i cinesi è di una banalità estrema.
Perché gli imprenditori italiani con i cinesi fanno business. E la chiusura del prima gli italiani, vale contro i miserabili, e i deboli, non certo con i forti.
Gli investimenti cinesi nel periodo 200-2018 valevano 15,3 miliardi contro i 46 in Inghilterra i 22 in Germania.
Esportiamo per 13 miliardi di Euro ed importiamo per valore di 31 miliardi. Siamo ancora una volta fanalino di coda . Ecco perché se vogliamo rimanere a galla ancora per un po è in questa direzione che si deve favorire l’ingresso di capitali cinesi, e incrementare l’export verso questo paese.
Siamo un paese capitalista e seguiamo da anni la politica di import di capitali esteri ed export di merci.
Allora o rompiamo con questo schema, ma facendo sul serio, o ancora una volta facciamo sul serio la nostra parte in questo contesto.
Ed è per questa ragione che occorre investire sul lato orientale della Penisola in infrastrutture , visto che la Cina ha investito nel porto di Trieste come approdo della via della seta per mare. L’Itala i cui investimenti in infrastrutture sono scesi a picco, in questo versante deve investire, Non solo il porto di Trieste, ma quello di Ancona, Bari , Brindisi. Ma anche linee ferroviarie ad alta velocità lungo l’Adriatico, non certo in Val di Susa.
Il grafico in basso fa vedere bene la caduta in investimenti per infrastrutture, rispetto agli altri paesi europei, non solo, ma anche in termini di valori assoluti.
Investire in questo settore e in maniera intelligente, non solo fa agganciare la locomotiva della crescita mondiale, non solo al carro Tedesco e Francese, non solo dà un ritorno economico agli investimenti, non solo porta occupazione sana e duratura.
Altro che Reddito di Cittadinanza e quota 100. La povertà si combatte cosi, non con la carità di Stato assistenziale!!