Dall’antiberlusconismo si è passati all’antirenzismo

per Andrea Colli
Autore originale del testo: Andrea Colli

di Andrea Colli  16 giugno 2015

Sembra che Matteo alla fine ce la farà, ma a fare che? Ma a resuscitare Berlusconi e il centrodestra, che altro! La prima regola è che in politica le bocce non sono mai ferme. Quello che è successo oggi, domani potrebbe cambiare. Se guardiamo i risultati delle Regionali prima e delle Comunali dopo, possiamo affermare che è stata una disfatta per il segretario-premier Matteo Renzi e per il suo partito. Ma sembra che la disfatta maggiore sia quella di immagine incarnata dal segretario del Pd e ovviamente dal partito che egemonizza e di cui è padre padrone e composto da una pletora di insignificanti comparse, con un’emorragia di voti di due milioni alle Regionali e un milione (fonte del neo governatore della Puglia Emilano) alle Comunali e con un astensionismo mai registrato.

D’altronde chi ha deciso motu proprio, con un’operazione di palazzo, di diventare l’uomo solo al comando è Matteo Renzi e mi sembra logico che la colpa di questa Waterloo renziana non possa che essere sua. Se, rispetto alle Regionali di due settimane fa, persino l’antica Ditta del Pd era andata meglio nel 2010 e nel 2013 (elezioni politiche), adesso il dato del ballottaggio amministrativo consegna al premier un verdetto da incubo: in termini di aggregazione dei consensi l’Ulivo o l’intero centro-sinistra volava in confronto al Pd renziano.

Non solo il Partito della Nazione non nasce, ma di fatto c’è l’avvento ufficiale dell’antirenzismo. Berlusconi ha sempre governato con un consenso conflittuale dove si, aveva i voti, ma con una grossa parte dell’opinione pubblica e dei media contro. Mentre con Renzi si è passati a un consenso quasi plebiscitario con la maggioranza dell’opinione pubblica e dei media obnubilata, una congiunzione astrale perfetta. Ora però sembra che ci sia un disgiungimento astrale perché gli incantesimi, gli imbonimenti e gli ammaliamenti se costruiti sul nulla, alla fine svaniscono. Eraclito diceva: “Non ci si può bagnare due volte nello stesso fiume.”

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