D’Alema “il voto utile invocato da Renzi è una totale sciocchezza”

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Monica Rubino
Fonte: La Repubblica

di Monica Rubino – 19 febbraio 2018

“È lunare pensare che possa vincere il Pd”. Il pronostico di Massimo D’Alema, ospite di Circo Massimo su radio Capital, è chiaro. Alle prossime elezioni nessuno otterrà la maggioranza: per il Pd è un miraggio, ma non sarà facile nemmeno per il centrodestra. “Tra la gente – dice D’Alema, in campagna elettorale in Salento – trovo malessere, disagio e rabbia contro chi ha governato”, attuando “una politica sbagliata e inconsapevole del grado di difficoltà che c’era nel Paese”, aggiunge. Per l’ex premier, “il Pd “pagherà il prezzo alla legge elettorale che ha fatto” anche con l’obiettivo di “schiacciarci”.

• LA RISPOSTA A PRODI
L’ex ministro degli Esteri risponde poi a Romano Prodi, che ha definito “compagni che sbagliano” coloro che hanno lasciato il Pd. “Penso lo stesso di lui”, esordisce D’Alema. “Diciamo la verità – continua –  con questa legge elettorale, che Prodi reputa scandalosa e Gentiloni ha fatto passare con 8 voti di fiducia, non si vota Gentiloni ma Renzi. Se la lista “Insieme'”non supera il 3% il voto va a Renzi, quindi Prodi voterà per Renzi e Casini senza dirlo nemmeno a se stesso” ed esprimendo un voto “non utile né per sé, né per il Paese”.

Chiamato in causa, Pier Fedinando Casini risponde a D’Alema a stretto giro: “D’Alema dopo aver passato una vita a cercare alleanze più ampie, oggi si è chiuso nel fortilizio dei risentimenti e delle ridicole autosufficienze”, sostiene in una nota. E aggiunge: “Mi dispiace per lui, ma la realtà è difficile da alterare: chi vota una delle liste del centrosinistra ha la speranza di vincere i collegi uninominali. Chi vota Leu ha al massimo la speranza di farlo vincere alla Lega o ai 5Stelle”.

Sul tema di un eventuale “Gentiloni bis” interviene da Bologna, a margine di un’iniziativa elettorale, anche il leader di Leu Pietro Grasso: “Non dimentichiamo che l’attuale premier è quello che ha posto tre fiducie alla Camera e cinque al Senato per approvare una legge elettorale truffa, perché come abbiamo visto si dà un voto a una lista e si eleggono altri di un’altra lista”.

Oltretutto, aggiunge D’Alema, “se il Pd perde le elezioni mi pare difficile dare l’incarico a Gentiloni”. Sul governo del presidente, chiarisce: “Le alchimie non mi interessano, bisogna seguire la prassi costituzionale corretta. Se il Capo dello Stato rileva che non c’è una maggioranza politica, incarica chi ha il maggior consenso parlamentare e se non c’è, deve individuare una persona al di sopra dello scontro politico”.

• RENZI AMMICCA A BERLUSCONI
A Renzi D’Alema rimprovera di aver composto “liste con stile padronale”, usando una legge elettorale “pessima, che è un insulto ai cittadini, e a mio avviso sotto certi profili è anche incostituzionale”. E accusa: “Renzi ammicca a Berlusconi, in un’ottica in cui Berlusconi si separa dalla Lega, ma sono tutti calcoli di cortissimo respiro che non guardano alla ricostruzione del centrosinistra”. Quanto al progetto politico di Liberi e uguali, “io voglio ricostruire una sinistra unita innanzitutto al suo popolo”, prosegue D’Alema. Dalla gente, “ci viene rimproverato di aver messo troppo tardi in campo la ricostruzione della sinistra, nessuno ci rinfaccia invece di aver detto addio al Pd”.

 NO PREGIUDIZIALI VERSO IL M5S
Quanto al M5s, D’Alema ammette di avere pregiudiziali solo nei confronti dei “fascisti” e “i Cinquestelle non li considero tali”. Ma precisa: “Certo se governassero farebbero sfracelli”. Poi spiega: “Io cerco di contendere al M5s il consenso dei cittadini, i Cinquestelle si alimentano della protesta dei cittadini ma non hanno una visione del futuro del Paese né una classe dirigente, non mi pare una prospettiva per l’Italia”.

• NO RITORNO AL VOTO SENZA NUOVA LEGGE ELETTORALE
Se dalle elezioni non verrà fuori una maggioranza, per D’Alema non bisogna tornare subito al voto: “Eleggiamo un Parlamento di assoluta incertezza ma non mi pare responsabile, se non ci fosse una maggioranza, andare a votare subito dopo, perché prima bisogna fare una nuova legge elettorale”.

• MAGGIORANZA DIFFICILE ANCHE PER IL CENTRODESTRA
Alla domanda se sia più preoccupato da un governo a guida leghista o berlusconiana, D’Alema risponde: “È una scelta diabolica. Non credo però che si tratti di Berlusconi, girano nomi come quello di Tajani. È chiaro che l’estremismo leghista sia più preoccupante”. Detto questo, però, l’esponente di Leu sostiene: “Io non credo che il centrodestra avrà la maggioranza, che superi il 40%. Non capisco perché si sprechi tanto inchiostro…”.

• VOTO UTILE? SCIOCCHEZZA
Liquida poi come una “totale sciocchezza” il richiamo al voto utile invocato da Renzi: “Se fosse vero nel Mezzogiorno allora non bisognerebbe votare per il Pd, diciamolo, considerando che lo scontro è tra destra e M5s… quindi sarei cauto nel dire queste sciocchezze”. “Il Pd ha reso impossibile il voto utile – attacca ancora l’esponente di Leu – non si è voluto il voto disgiunto. Quindi, con il proporzionale è utile votare chi rappresenta le tue idee. Noi se vogliamo esistere chiediamo il voto per Liberi e uguali” ha concluso.

• NO A CONFRONTO IN TV CON RENZI
Quanto alla disponibilità di un confronto in tv con Renzi, l’esponente di Leu commenta: “Il nostro movimento ha un leader che si chiama Pietro Grasso. Renzi si esibisce in un gioco ineducato di definirci ‘il partito di D’Alema’. Io non mi presto a questo gioco, non ho tempo da perdere, sto qui in Salento con le persone vere”.

 SE NON ELETTO, NON LASCIO POLITICA
Infine, se non dovesse risultare eletto, D’Alema assicura che non lascerà la politica: “È la politica che non mi lascerebbe, perché è una malattia nel senso di passione, impegno, la forza di alcuni ideali. Me ne ero andato e sono tornato perché mi hanno richiamato in servizio. Il Parlamento l’ho già lasciato da tempo e non sarebbe drammatico rifarlo. Mi batto per i voti”.

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