Massimo D’ALEMA a Carta Bianca – 29 maggio 2019 (da Rai Replay)
trascrizione di Giovanna Ponti
La situazione politica è abbastanza preoccupante.
Mi preoccupa l’Italia. Per l’Europa sono abbastanza ottimista perché penso che l’assalto della destra nazionalista e neofascista è sostanzialmente fallito e che la scossa sia stata molto forte.
Le forze politiche democratiche europee, che hanno il controllo della situazione,penso siano consapevoli che devono cambiare, non si può andare avanti come prima.
Credo che schiereranno personalità autorevoli e penso che qualcosa cambierà.
Per l’Italia ricordo che nella storia non è la prima volta che l’elettorato va a destra e il resto del mondo no. In circostanze precedenti le conseguenze sono state disastrose e spero che questa volta non lo siano altrettanto .I periodi per fortuna non sono paragonabili.
Diceva un grande maestro che la storia si ripete come farsa e si svolge come tragedia. La situazione è preoccupante perché, proprio perchè ritengo che in Europa si avvierà un processo politico nuovo, temo che il nostro Paese rimarrà sostanzialmente ai margini e questo è un fatto negativo.
Fin da ora leggendo le agenzie si vede che la discussione sull’assetto europeo si è aperta e i protagonisti sono i democristiani a guida tedesca, i liberali a guida francese, perché Macron portando i suoi eletti nell’ Alde diventa di fatto riferimento del partito liberal-democratico, e i socialisti, direi a guida spagnola.
Lì si decide il futuro dell’Europa e mi pare che nessuno chiami Salvini e questo perché appartiene ad una forza marginale, numericamente e politicamente.
Per i risultati italiani mi aspettavo la tendenza del crollo del M5S e dell’affermazione della Lega, ma c’è stato qualcosa di più nel voto alla Lega.
La Lega è una forza politica che ha una cultura di governo che è di destra e sostenuta da una certa pratica di amministrazione anche efficace.
Il M5S è andato al governo avendo un impianto culturale che non stava in piedi, le sue idee portanti, non c’è più la destra e la sinistra, sono idee che vanno bene per le chiacchiere da caffè, ma portate alla sfida di governo hanno rivelato la loro fragilità perché non è vero. Quando devi decidere se le tasse le devi aumentare ai ricchi o ai poveri, devi fare una scelta che è o di destra o di sinistra,.
Però voglio dire che io penso che non si dovesse votare contro il reddito di cittadinanza. Poi magari lo hanno fatto male, ma io sono d’accordo sul principio.
Sia in Europa che in Italia si è espresso nel voto elettorale un malcontento del quale io spero l’Europa si voglia fare carico.
Io sono critico verso il passato impianto europeo. Le regole e le politiche hanno funzionato fino a quando c’era la crescita economica e il problema era quello di contenere l’inflazione e garantire la stabilità monetaria. Dopo la crisi del 2007/2008, quando la grande sfida è diventata crescita e occupazione, l’Europa non ha funzionato più.
La fortuna di Salvini è che il commissario all’economia non è sovranista, è un socialista e come tale è più aperto diciamo. Il paradosso di Salvini è che quando vuole trovare qualche governo che si prenda i migranti dalle navi trova i primi ministri socialisti, quando Salvini ha bisogno di un commissario europeo che non faccia la procedura di inflazione all’Italia trova un socialista, cioè la fortuna di Salvini è che in Europa ci sono ancora i socialisti i quali sono più solidali in materie di politiche di immigrazione e meno rigoristi in materia di politiche di rilancio. I suoi amici gli immigrati non li vogliono e in temi di politica di bilancio dicono che bisogna colpire l’Italia.
Le condizioni politiche perché in Italia si faccia un altro governo dopo queste elezioni non ne vedo. Questo governo potrebbe essere sostituito o dalle destre se Salvini e Berlusconi trovano un’intesa, ma secondo me la frattura fra i due ormai è piuttosto profonda, oppure se i 5S aprono un dialogo a sinistra. Altre soluzioni politiche non ce ne sono . Tutte e due le prospettive mi sembrano impossibili.
Il governo sarà alle prese con delle sfide oggettive enormi. La situazione di bilancio dopo i pasticci che sono stati fatti e le aspirazioni contrastanti è grave. Il governo più che in crisi per divergenze politiche lo è per lo scontro con la realtà e io credo che se la realtà vincerà sul governo il prezzo lo pagheranno gli italiani. La mia preoccupazione maggiore è questa perché se si sfascia la finanza pubblica questo ricadrà sugli italiani, sui loro risparmi. Non è che faremo un dispetto a Bruxelles dove se l’Italia va alla deriva, a parte qualche amico, non è che dispiaccia più di tanto.
Zingaretti chiede le elezioni anticipate e fa bene a chiederle perché tanto sa che non le ottiene.
Io sono molto contento che il Pd ha avuto questo segno di ripresa , ma soprattutto sono contento perchè questo voto ripristina il bipolarismo. Certo è un bipolarismo in cui il centro-sinistra parte molto sotto e il polo deve essere ricostruito e qui ci vuole il coraggio di una cultura innovativa di una grande apertura. Se ci si accontentasse in termini di partito di questa situazione sarebbe molto poco.
Alla domanda se il Pd si possa alleare con i 5S, Romano Prodi ha risposto: “Il problema del Pd è mettere in campo una prospettiva alternativa alla destra”. Io se fossi nei panni del Pd non mi porrei il problema di cosa fare verso i 5S. Il problema è che una volta ricostituita la dialettica destra-sinistra, che è la normalità della vita democratica , saranno i 5S a dover dire cosa vogliono fare con il Pd e non viceversa, quindi.
L’elettorato di sinistra ha abbandonato il Pd.
Un taxista mi ha detto rpima di queste elezioni: “Io ho sempre votato per voi” (e questo è significativo perché lui che io avevo fatto un altro partito non se ne era neanche accorto, e questo lo dico in modo critico perché se uno fa un partito e non se ne accorge nessuno qualcosa ha sbagliato) e ha proseguito: “Stavolta no, perché c’era Renzi ( e non sono pochi che hanno ragionato così) e ho votato 5S”. Io zitto e al semaforo rosso il taxista si gira e mi dice “Me sa che mi son sbagliato. Se mi proponete qualcosa di nuovo posso tornare a votare per voi”.”
L’ elettorato che storicamente era stato di sinistra e poi si è sentito tradito, può tornare se ha la sensazione che noi gli offriamo qualcosa di nuovo. Zingaretti ha offerto un’immagine troppo continuista e non è riuscito a recuperare gli elettori che ci avevano rifiutato. Serve un elemento innovativo.”
https://www.raiplay.it/video/2019/05/Massimo-DAlema-e-Ferruccio-de-Bortoli—28052019—Cartabianca-6f26d2ed-d6b6-4e7b-9fec-dec375928219.html?fbclid=IwAR3emo9pw1VPTmt5pcW6uwFKTYwyGoYSya0TgsSrgsckRQFXHgM1dfT7HtI