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ROMA – “L’unico dirigente del Partito Democratico con cui abbiamo concordato la data dell’iniziativa” della Fondazione Italianieuropei organizzata sabato scorso “è stato Maurizio Martina, in quanto allora segretario reggente. Lo stesso Martina ha confermato da subito la sua partecipazione.
Solo nel tardo pomeriggio di venerdì scorso ha, invece, comunicato che, per impegni precedentemente presi, non sarebbe stato presente”. Lo fa sapere Massimo D’Alema, in una lettera pubblicata oggi su ‘Repubblica’ in cui si dice “sinceramente sconcertato dalle insensate polemiche che si leggono in queste ore” su un suo riavvicinamento al Partito democratico scaturite proprio dopo il convegno dei giorni scorsi.
“Non sono iscritto al PD, non parteciperò al congresso e ovviamente non sosterrò alcun candidato. Gli auguro di fare una discussione chiara e nel merito che possa rappresentare un passo in avanti per tornare a svolgere un ruolo positivo per la società”, puntualizza l’ex premier, che peraltro fa sapere come “le reazioni di alcuni dirigenti del Partito Democratico, talvolta cariche di odio, non turbano affatto la mia persona, tuttavia confermano in me una notevole preoccupazione per il drammatico stato di salute in cui, evidentemente, versano quel partito e il centrosinistra italiano”.
All’incontro di sabato c’è stata “una discussione libera, aperta, partecipata sul futuro dell’Unione Europea” durante cui “ci siamo confrontati in modo vero, anche da posizioni diverse, sulle prospettive del progetto europeo. All’incontro hanno partecipato anche diversi esponenti del Partito Democratico.
A margine del mio intervento, ho ripreso l’ipotesi, emersa chiaramente nel corso del dibattito, che le forze che si ispirano al socialismo europeo possano presentarsi unite alla prossima scadenza elettorale di maggio 2019″.
“Come si può facilmente verificare attraverso la registrazione dell’intera giornata di lavori su Radio Radicale o dalla chiara sintesi del mio intervento pubblicata dal sito la Nuova Atlantide – scrive ancora D’Alema – il dibattito ha trattato altri argomenti rispetto a quelli su cui si è successivamente aperta una discussione paradossale. È stato un confronto scevro da qualsiasi riferimento polemico”.
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La lettera di Massimo D’Alema a Repubblica
da huffingtonpost.it
“Caro direttore, sono sinceramente sconcertato dalle insensate polemiche che si leggono in queste ore. Sabato scorso, la Fondazione Italianieuropei ha organizzato una giornata di discussione libera, aperta, partecipata sul futuro dell’Unione Europea. Ci siamo confrontati in modo vero, anche da posizioni diverse, sulle prospettive del progetto europeo. All’incontro hanno partecipato anche diversi esponenti del Partito Democratico”. Lo scrive Massimo D’Alema, in una lettera scritta a ‘Repubblica’.
“Le reazioni di alcuni dirigenti del Partito Democratico, talvolta cariche di odio, non turbano affatto la mia persona – aggiunge – tuttavia confermano in me una notevole preoccupazione per il drammatico stato di salute in cui, evidentemente, versano quel partito e il centrosinistra italiano. Non sono iscritto al PD, non parteciperò al congresso e ovviamente non sosterrò alcun candidato. Gli auguro di fare una discussione chiara e nel merito che possa rappresentare un passo in avanti per tornare a svolgere un ruolo positivo per la società”.
di Giovanna Ponti – 19 dicembre 2018
LA CHIARA SINTESI L’HO FATTA IO. CIOE’ D’ALEMA SI E’ LETTO NELLA MIA REGISTRAZIONE DEL SUO INTERVENTO, SO’ SODDISFAZIONI!
“Come si può facilmente verificare attraverso la registrazione dell’intera giornata di lavori su Radio Radicale o dalla chiara sintesi del mio intervento pubblicata dal sito la Nuova Atlantide- scrive ancora D’Alema- il dibattito ha trattato altri argomenti rispetto a quelli su cui si è successivamente aperta una discussione paradossale. È stato un confronto scevro da qualsiasi riferimento polemico”.
Comunque io mi limito a mettere per iscritto quello che dice. Ci intervengo pochissimo perchè lui è chiarissimo nell’esposizione. Aggiungo solo la punteggiatura e a volte tolgo qualche battuta che non sarebbe comprensibile nella trascrizione scritta, diciamo.