Fonte: Il Messaggero
M.A. per “il Messaggero” 29 marzo 2019
Silvio uber alles. Ora avrà anche i suoi problemi Berlusconi. Però ascoltare anche i suoi avversari di sinistra, che egli sbaragliò il 25 marzo del 94, farne l’ elogio sperticato – lui aveva capito tutto e noi niente – fa impressione.
SECONDA REPUBBLICA
Specie se si pensa che allora – e di questo s’ è parlato nel convegno della Fondazione De Gasperi, voluto da Angelino Alfano, e intitolato Una Seconda Repubblica? A 25 anni dalle elezioni del 1994 – il tycoon che entrò in politica era il Cavaliere Nero, il nuovo fascista in doppiopetto, il dittatore telecratico piovuto dalle sue aziende per distruggere la democrazia italiana e piegarla ai suoi oscuri interessi.
ANGELINO ALFANO E MASSIMO D’ALEMA ALLA LUMSA PER IL CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICA 1
Ebbene? Massimo D’ Alema, in questo convegno cui partecipano oltre ad Alfano, Gentiloni, Cicchitto, Maroni, La Russa, Castagnetti, D’Alia e vari storici alla Lumsa – esalta e non da solo l’intelligenza politica di Berlusconi, che è anche un modo per infierire ancora una volta sulla «gioiosa macchina da guerra» occhettiana.
«Nel 94 Berlusconi vinse – spiega D’Alema – perché mentre noi inseguivamo il nuovismo, e leggevamo i giornali di sinistra, lui fece emergere tutta quella Italia tradizionale di tipo moderato e anti-comunista, che era maggioritaria. Le diede rappresentanza politica e così ci sconfisse». Analisi impietoso e veritiera.
MASSIMO D’ALEMA PAOLO GENTILONI ALLA LUMSA PER IL CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICA
IL CENTRO
«Dovevamo – prosegue Max – allearci con il centro, nel 94, per fermare Berlusconi». Con il centro la sinistra – che D’ Alema non smette di considerare minoritaria nella storia italiana – si sarebbe alleata più tardi, sulle ceneri del sogno ulivista della risicata vittoria del 96, e D’ Alema andrà al governo nell’operazione mastellata con Dini e Cossiga. Ma stiamo parlando del passato? Mica tanto. Come aveva capito tutto Berlusconi, oggi sembra aver capito tutto Salvini, e non capisce niente il Pd, nella lettura dalemiana.
LA PREVISIONE
«Sbaglia chi crede che Salvini durerà poco», attacca Max sulla scia di Bobo Maroni che ha illustrato la strategia egemonica del Capitano dopo le Europee. «Il consenso a Salvini – incalza D’ Alema – non è affatto effimero. Perché lui ha capito che, per effetto della crisi economica, dei flussi migratori, della globalizzazione non governata e del bisogno d’ identità, la società s’ è radicalizzata».
MASSIMO D’ALEMA PAOLO GENTILONI FABRIZIO CICCHITTO ALLA LUMSA PER IL CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICA
E dunque – per la prima volta D’ Alema non è dalemista – «oggi non funziona più l’ idea che si vince più al centro. La società si radicalizzava e, mentre il Pd si spostava verso il centro, il centro non c’ era più. Il Pd andava verso il nulla e nel nulla è precipitato». Gentiloni, neo-presidente dem, non condivide e dice che il suo partito deve fare alleanze con tutti, sia a sinistra sia al centro. Il Cavaliere e il Capitano al convegno non ci sono, ma le star del convegno sono loro due.
ANGELINO ALFANO E MASSIMO D’ALEMA ALLA LUMSA PER IL CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICALUMSA – CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICA 1MASSIMO D’ALEMA E PAOLO GENTILONI ALLA LUMSA – CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICALUMSA – CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICAMASSIMO D’ALEMA E PAOLO GENTILONI ALLA LUMSA PER IL CONVEGNO SULLA SECONDA REPUBBLICA