Fonte: megachip.globalist.it
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Il PD lo scorso 14 settembre ha organizzato a Buscate, in provincia di Milano, la prima “Festa dell’Unità ucraina“, con la collaborazione dell’Associazione Maidan, il patrocinio del Console ucraino a Milano, Andriy Kartysh, e il supporto del Sindaco di Buscate, Maria Teresa Pisoni. Sul palco si sono succeduti Matteo Cazzulani, “Responsabile per i rapporti del PD metropolitano milanese con i Partiti democratici e progressisti nel Mondo“, la giornalista Anna Zafesova, il saggista Massimiliano Di Pasquale, il “reduce del Maidan” Mauro Voerzio e il Presidente dell’Associazione Maidan. Fabio Prevedello.
NOTA:
[1]. In un’epoca di caos sistemico, il risultato di decisioni e azioni anche di ampio respiro hanno effetti che possono essere valutati solo di volta in volta, perché anche le grandi linee strategiche, utili per una prima lettura, non hanno nulla di veramente definito e definitivo. Non di rado ciò è stato descritto come mancanza di una “grand strategy“. Inoltre un’azione e una decisione non hanno un unico scopo e, ovviamente, possono avere effetti contraddittori. Nello specifico, le guerre dei Balcani inizialmente avevano uno scopo di penetrazione nel continente eurasiatico, perché la situazione di allora poteva far ritenere praticabile quell’obiettivo strategico. Le successive “primavere arabe” riflettevano più una strategia di accerchiamento dei grandi competitor internazionali degli USA. Infine la crisi ucraina sembra a tutti gli effetti l’applicazione di una nuova strategia, alternativa a quella di penetrazione, per ora accantonata, ovvero una strategia di contrapposizione di un potente blocco occidentale contro il blocco orientale e le sue diramazioni latino-americane. Ogni revisione della strategia precedente solitamente lascia dietro di sé detriti caotici dovuti al rapido mutare degli originali obiettivi di precedenti azioni.