Autore originale del testo: Gianni Cuperlo
Da ieri il Pd ha una nuova segretaria. Il risultato di Elly Schlein è un fatto in sé unico per la novità e le speranze che ha innescato. Ci torno tra un istante, ma da ieri il pensiero corre lì, su quella spiaggia di Crotone e non si può che partire da questo.
Kr14f9.
Ho letto questa sigla riportata da Repubblica e non sai come dartene ragione. Credo di aver capito che si debba leggere così.
“Crotone, quattordicesimo corpo recuperato e classificato, femmina, nove anni”.
Qualunque commento non può che arenarsi qui. Di corpi avvolti in un sacco bianco adagiati uno accanto all’altro ce ne sono decine, sessantuno a oggi ma le ultime notizie parlano di un numero assai più alto e tragico.
Stamane ho anche ascoltato le parole del ministro dell’Interno. Ha detto quale secondo lui è l’unica reazione possibile di fronte all’ultima tragedia annunciata. “Non bisogna farli partire”, più o meno questo il messaggio e il senso.
Non bisogna farli partire? A morire annegati perché quel barcone si è spezzato a metà o perché, poco prima, gli scafisti a bordo, scambiando le luci della costa per una vedetta della polizia, avevano scaraventato fuori bordo corpi esausti, sono state donne, uomini, bambini in molti casi afghani. Vuol dire persone fuggite dal loro paese dopo che nel 2021 da Kabul eravamo fuggiti noi occidentali riconsegnando il paese ai talebani.
La premier ha chiesto di non speculare sui morti. Se lo pensa davvero chiami a Palazzo Chigi il suo ministro dell’Interno e gli rivolga l’invito a non speculare sui morti.
Lo scrivo per una seconda ragione, se possibile a conferma di una tragedia nella tragedia. Per farlo cito dal sito Open.
“Orlando Amodeo, medico soccorritore a Crotone e per lunghi anni dirigente medico della polizia di Stato, lancia accuse forti sul naufragio di oggi al ministro dell’Interno: “Quei migranti potevano essere salvati. Non è vero che le condizioni del mare, come dicono Interni e Fiamme Gialle, rendevano impossibile avvicinare la barca dei migranti. Noi abbiamo imbarcazioni in grado di affrontare il mare anche a forza 6 o forza 7. Io sono salito a bordo di quelle imbarcazioni, qui in questi anni, e abbiamo compiuto salvataggi in condizioni simili”.
Amodeo lo ha detto in diretta a Non è l’Arena di Massimo Giletti su La7. “Perché ancora chiacchieriamo su questo? La vita è sacra per tutti, basta con i porti chiusi, i porti aperti, il blocco navale, lo sblocco navale”, ha aggiunto Amodeo, “bisogna aiutare queste persone a venire qua con delle navi e con degli aerei: gli scafisti li inventiamo noi, se Italia ed Europa diventassero più umane non ci sarebbero più scafisti e queste tragedie non esisterebbero più”.
Ritirare quell’osceno decreto contro le Ong è il primo passo da fare e per riuscirci penso si debbano usare tutti i mezzi che l’attività parlamentare e la mobilitazione popolare mettono a disposizione. Quanto all’Europa, sul fronte dei migranti ha svenduto l’anima.
Non soccorrere persone che stanno annegando è un crimine. Qui sopra ne abbiamo scritto decine e decine di volte avanzando e motivando le proposte che quell’anima saprebbero recuperare.
Oggi bisogna tornare a dirlo, ma soprattutto a farlo perché questa strage si doveva e poteva evitare.
*
Ieri è stata una giornata importante per la democrazia di questo paese.
Un milione e trecentomila persone si sono messe in fila davanti a un circolo o un gazebo e hanno scelto la guida del Pd per i prossimi anni.
Non erano scontati, né il numero né l’esito. In un tempo avaro di partecipazione e dove l’astenersi da seggi e urne pare farsi prassi – c’è chi dice, destino – ancora una volta la sinistra ha mostrato quale riserva di volontà e passione viva tra la sua gente.
Molti si sono stupiti, ma se in una domenica di pioggia è accaduto quel che è accaduto non è stato per un accidente del caso. È successo perché “poi la gente (perché è la gente che fa la storia), quando si tratta di scegliere e di andare, te la ritrovi tutta con gli occhi aperti, che sanno benissimo cosa fare”.
Elly Schlein è la prima donna ad assumere la responsabilità di segretaria del Partito Democratico, ed è anche la più giovane in assoluto a farlo.
Lei stessa l’ha chiamata una rivoluzione.
Da oggi è la segretaria di tutte e di tutti.
Da subito dovrà sentire attorno a sé l’impegno e il sostegno di ciascuna e ciascuno perché la sfida è grande, difficile, e solo l’unità – questa volta non di forma solamente – di una comunità convinta di potersi riscattare riuscirà ad affrontarla e vincerla.
In bocca al lupo, Elly, e buon vento per la rotta che guiderai.
Il mio grazie è per i tantissimi che questa sfida hanno accolto uscendo ieri di casa per recarsi a votare.
L’altro grazie va a Enrico Letta per avere accompagnato un congresso fin troppo lungo, ma che adesso rimette il Pd sul sentiero di una alternativa credibile alla destra peggiore.
L’ultimo grazie è per Stefano Bonaccini, per le parole che ha usato ieri sera a commento del voto e l’impegno preso a dare una mano a Elly e a coloro che l’accompagneranno nel viaggio. Lo conosco e so che lo farà.
A voi il solito abbraccio, ma oggi più convinto che possiamo guardare avanti.