Cuba e Venezuela: Uniti contro l’imperialismo e la criminalizzazione dei migranti

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Maddalena Celano

Cuba e Venezuela: Uniti contro l’imperialismo e la criminalizzazione dei migranti

La solidarietà tra Cuba e Venezuela si rafforza ancora una volta di fronte alla violenza giuridica e politica dell’imperialismo statunitense. Il ministro degli Esteri venezuelano, Yván Gil, ha espresso il suo profondo ringraziamento a Cuba e al suo omologo Bruno Rodríguez per la fermezza e la dignità con cui hanno respinto le nuove misure repressive adottate da Washington contro i migranti venezuelani.

Di fronte alla crescente ostilità del governo degli Stati Uniti, Cuba si schiera senza esitazioni dalla parte della giustizia, condannando l’invocazione dell’Alien Enemies Act del 1798, una norma anacronistica, creata per criminalizzare gli stranieri in tempi di guerra, ora strumentalizzata per attaccare i migranti venezuelani. Questo atto dimostra ancora una volta come l’imperialismo utilizzi ogni mezzo per reprimere i popoli che resistono al suo dominio.

La persecuzione dei migranti come arma politica

La dichiarazione del governo bolivariano è chiara e inequivocabile: si tratta di una misura vergognosa e ingiusta, un tentativo di legittimare la discriminazione, la segregazione e la persecuzione di massa. Il Venezuela denuncia con forza l’ipocrisia di Washington, che prima impone sanzioni economiche criminali per strangolare l’economia venezuelana e poi criminalizza i migranti costretti a lasciare il loro Paese a causa della stessa aggressione imperialista.

I migranti venezuelani non sono criminali, non sono terroristi, non sono nemici dello Stato, come vorrebbero far credere i burattinai della Casa Bianca. Sono vittime della guerra economica imposta dal blocco e delle misure coercitive unilaterali che mirano a piegare la resistenza del popolo bolivariano.

Il fantasma del passato: dagli schiavi ai campi di concentramento

Il Ministero degli Esteri venezuelano ha tracciato un parallelo inquietante tra questa misura e gli episodi più oscuri della storia: dalla schiavitù all’orrore dei campi di concentramento nazisti. Ancora una volta, l’imperialismo statunitense si mostra per quello che è: una macchina di oppressione che non ha mai smesso di vedere i popoli dell’America Latina come sudditi da sfruttare e reprimere.

Non possiamo dimenticare che gli Stati Uniti hanno una lunga storia di criminalizzazione dell’immigrazione, soprattutto quando si tratta di popoli che si ribellano al suo dominio. Dal Muro di Berlino al Muro del Texas, la strategia è sempre la stessa: costruire barriere, erigere confini invisibili tra “noi” e “loro”, usare la paura come strumento di controllo.

Cuba e Venezuela: un fronte unito contro l’imperialismo

Ma l’America Latina non è più la stessa. I tempi del “Patio Trasero” sono finiti. Cuba e Venezuela lo sanno bene e, con coraggio e determinazione, resistono all’assedio imperiale. La risposta della diplomazia cubana è un esempio di coerenza rivoluzionaria: di fronte all’ingiustizia, non c’è spazio per la neutralità.

L’unità latinoamericana è l’unica risposta possibile. Il Venezuela lancia un appello urgente alla Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) affinché denunci con forza questo crimine contro l’umanità e si mobiliti per difendere i diritti dei popoli della nostra regione.

Questa è la vera battaglia del nostro tempo: la lotta tra l’oppressione imperialista e la dignità dei popoli in resistenza. Cuba e Venezuela ne sono simbolo vivente. Di fronte alle nuove forme di colonizzazione, la risposta deve essere una sola: più unità, più solidarietà, più rivoluzione!

#NoMásBloqueo #CubaResiste #VenezuelaDigna #AméricaLatinaUnida

 

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.