Crocetta, l’uomo giusto per la Libia

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Maurizio Alesi
Fonte: Politica prima.it
Url fonte: http://www.politicaprima.com/2015/12/crocetta-luomo-giusto-per-la-libia.html

di Maurizio Alesi – 3 dicembre 2015

Se Crozza seguisse da vicino Rosario Crocetta troverebbe maggiori spunti di comicità persino rispetto al non plus ultra del momento, Vincenzo De Luca, che fa scompisciare l’Italia con i suoi noti aforismi e la faccia da improbabile sceriffo. Per tornare al mitomane ex sindaco di Gela, non saprei proprio cos’altro aggiungere alle critiche e ai disastri crocettiani più volte enumerati su questo blog.

Lucia BorsellinoAbbiamo ricordato le 4 crisi di governo in tre anni, 42 assessori cambiati (al netto di quelli che gli hanno sbattuto la porta in faccia per motivi di moralità, come Lucia Borsellino), leggi Finanziarie demolite, prima dal Commissario dello Stato e poi dal Governo centrale. E poi il record europeo della disoccupazione, le giravolte sui provvedimenti adottati, le maggioranze usate come porte girevoli, i conti della regione fuori controllo.

Un governo talmente “autorevole” da dover subire supinamente la nomina di un assessore alle Finanze, imposto dall’altro fenomeno fiorentino che siede a Palazzo Chigi e che fa il pendolare da Roma a Palermo. Ma siccome Crocetta non ha il senso della misura, continua a regalarci nuove e divertenti performance. L’ultima è di mercoledì 02 dicembre 2015. Un importante quotidiano nazionale gli ha dedicato addirittura l’apertura in prima pagina pubblicando una lunga intervista, firmata da Antonello Caporale, corredata da una foto col suo giulivo faccione.

1Ecco il titolo:”Ho cambiato la Sicilia, sono una risorsa italiana. Conosco il Corano e l’arabo, mandatemi in Libia a trattare”. Ora, dando per scontato che i siciliani sarebbero ben felici di spedirlo in Libia con viaggio di sola andata, mi domando come si possa essere così arroganti e irresponsabili da proferire simili stupidaggini in un confronto pubblico con la stampa nazionale, esponendosi allo scherno di chi legge e giudica.

crocetta-sguaiato1Questo presidente non si rende conto della propria impopolarità, sta ridicolizzando la Sicilia agli occhi del mondo con la sua inettitudine e il sottovuoto spinto del governo che presiede. Sta tenendo in agonia la regione da tre anni e nessuno riesce a praticargli l’eutanasia. Nell’intervista l’istrionico governatore ammette, senza provare vergogna, che nelle casse della Regione non c’è un euro e che senza l’intervento del governo nazionale siamo alla rovina anzi, precisa, “fallisce la Sicilia”.

Da qualche giorno si parla di un mutuo per pagare gli stipendi dei dipendenti regionali. Praticamente la Sicilia è sul soglio della bancarotta non riuscendo a pagare neppure le spese obbligatorie, altro che investire risorse per lo sviluppo. Eppure questo emerito cultore del mondo arabo, ha la protervia di dire: “Ovunque vada tra il popolo sono baci e abbracci. La gente mi vuole bene, mi stima, mi stringe”.

acquamessina-500x233L’unica cosa verosimile è che la gente lo stringa, ma non per mostrargli affetto. Non c’è categoria di lavoratori, di professionisti, di operatori culturali, sociali che non si sia rivoltata contro questo governo invadendo Piazza Indipendenza, sede del governo, con sit-in e manifestazioni di protesta. Insomma, Crocetta viene ormai definito una calamità istituzionale e non si vede l’ora che tolga il disturbo. Purtroppo non è bastata la prima mozione di sfiducia, né servirà quella appena presentata firmata da 26 deputati. Resterà incollato alla sua sedia grazie allo Statuto speciale che prevede, in caso di dimissioni del presidente, lo scioglimento dell’intero parlamento. Ecco perché l’Assemblea regionale non lo caccia: gli onorevoli tengono famiglia.

Da tempo Crocetta è in fondo alla classifica sul gradimento dei governatori e, se davvero pensa di essere una star tra i siciliani, il problema è di natura sanitaria e meriterebbe altri provvedimenti. Non si è accorto neppure che le domande del giornalista avevano un evidente tono canzonatorio, di chi ha capito di avere davanti un soggetto da sfottere e ridicolizzare. Tra un crollo di un viadotto, una città come Messina senz’acqua per problemi strutturali, e la famosa interruzione di Scillato dell’A19, la Regione di Crocetta non riesce a spendere i fondi europei già assegnati alla Sicilia proprio per la realizzazione di infrastrutture. Preziose risorse comunitarie che tornano irresponsabilmente indietro per l’incapacità di questo governicchio.

2E quando il giornalista gli ricorda che mentre la città di Messina soffriva la sete lui si trovava a Tunisi, lui era a Tunisi per “aprire alle imprese siciliane un mondo amico, un mercato amico. Conosco quel territorio, ho coltivato rapporti che spendo per il mio popolo, in suo nome”. Una frase da libro Cuore. Uno che non riesce ad aprire neppure al mercato nazionale ha la pretesa di fare il ministro degli esteri in cerca di risorse da portare in Sicilia. Siccome lo conoscono anche in Africa era ovvio che tornasse a mani vuote e con le tasche piene di scontrini da farsi rimborsare, per vitto e soggiorno a nostre spese.

Antonello Caporale, abbandonando ogni residuo di riverenza, arriva a sfotterlo apertamente chiedendogli: “Crocetta potrebbe essere il nome italiano da spendere nella crisi libica”. E lui, invece di alzarsi e interrompere l’intervista risentito per lo sfottò, risponde convinto: “Devo dire che conosco l’islam, ho letto e studiato il Corano, parlo l’arabo. Insomma, qualcosa ne so”.

E ancora Crocetta: “Sa che per tutta l’ultima campagna elettorale ho dovuto parlare di sesso?” Poi, tanto per non farsi mancare niente, si intrattiene anche su una promessa mancata (come se fosse l’unica): “Aver dichiarato di praticare la castità” e, come se annunciasse un evento storico, aggiunge: “il sesso lo faccio, sono un praticante e vorrei avere il tempo minimo per conoscere una persona, frequentarla”. E per finire: “a tutti questi politici che dichiarano di fare sesso non credo proprio…” e giù risate.

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