Fonte: Politica.prima.it
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di Valentina Falcioni – 7 ottobre 2015
Credo che questa è una via obbligata sia dal passaggio economico di crisi profonda, sia dalla necessità di fare riforme ampiamente condivise anche dalle destre.
Perché pure la destra ha diritto di stare in parlamento e di dire la sua in merito alle regole del gioco, io penso peraltro che le democrazie occidentali attraversino una crisi così profonda e strutturale che si rischia ovunque di trovarsi nei parlamenti destre eversive a braccetto con movimenti fascistoidi disponibili “all’azione”…
Le democrazie sono spesso farraginose e in questo momento sono emerse proprio una serie di spore quando è richiesta prontezza di riflessi e decisioni. Le democrazie chiedono esecutivi fortissimi in tutta Europa, molti non se ne accorgono perché leggono informazione tutta intra moenia, ma questa è l’ aria che tira in Europa e non solo. Lasciamo la mano alle sette o ci rendiamo capaci di saper essere un partito imprescindibile in grado di rispondere lui e lui solo anche a questa esigenza come a tutte quelle che la storia ci pone di fronte?
Ecco… una buona porzione di sinistra si è fatta carico, soffrendo, di questo passaggio… chi invece continua a ragionare con modelli ideologici senza guardare cosa ci circonda… può far fallire questo passaggio ma agevolerà il peggio. Piaccia o meno le democrazie sono sempre un aggiustamento mediato, inutile illudersi, ma consegnarsi in mano alle destre mi pare una follia! quindi: mi domando a cosa serve da parte dell’opposizione opporsi in maniera tanto lacerante… anche in merito alla decisione di scrivere le regole del gioco. Poco meno di metà del Parlamento che vota contro… ma cosa significa?! pensano che sia cosa salutare questa? Pensano di fare di questo momento una occasione di campagna elettorale?
Ma allora siamo – come collettività – destinati a continuare a perdere, perché è questo il nodo: un elettore ontologicamente di destra, per quale destra dovrebbe votare? Per quella fascista della Meloni? ovviamente no, troppo ammiccante con certe frange barricadere simpatizzanti delle linee più aggressive e violente; per un partito come Forza Italia che nemmeno è capace di introdurre un passaggio di ricostituzione della sua classe dirigente?
Per la Lega che “pesca con reti a maglie piccole i tracimati della protesta fine a se stessa erodendoli dalla destra del partito della Meloni? o forse per il M5S, ma dovendo accettare una metodologia plebiscitaria e una classe dirigente del tutto inetta e incolta? Rimane il nuovo Centro Destra, che, paradossalmente tenta di irradicare una tradizione liberale, troppo cattolica a mio avviso, ma che soccombe a fronte della frammentazione della destra a favore della protesta a tutti i costi.
Non ci si può lamentare che il PD occupa anche gli spazi che non gli competono, che raccoglie consensi che non sarebbero ontologicamente i suoi, nessuna persona di buon senso è favorevole a buttare il suo voto verso partiti facinorosi… anche chi sta a destra ama il dialogo e la politica edificante, soprattutto se deve muovere economia… e, allora, questo è un altro colpo miope di una destra che invece si dimostra inconsistente, acerba, incolta e ignorante.
E anche nella riforma del Senato ha offerto la peggiore prova di se stessa: per quello “sporco pugno di voti” che potrà raccogliere con il continuo baruffare su nodi procedurali di cui si capisce lontano un miglio gli frega “zero”, ha agevolato la lacerazione del paese e senza nemmeno prevederne le conseguenze…o forse sì: un paese lacerato è facilmente manipolabile… e a queste pseudo volpi forse pare agevole per poter scavalcare la rete e rubare nel pollaio.