Crisanti al veleno su Zaia: «Il suo virologo di fiducia dice che il virus non c’è più… Ordinanze? Servono i tamponi»

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Giovanni Ruggero
Fonte: AdnKronos / OPEN

di Giovanni Ruggero su Open

È caustico il commento del virologo Andrea Crisanti all’annuncio del presidente del Veneto Luca Zaia su nuove restrizioni a partire da lunedì. Davanti al nuovo focolaio di Vicenza, il docente dell’Università di Padova ha detto a Radio Capital: «Zaia si avvale in questo momento di due esperti, uno che coordina tutti i laboratori di microbiologia del Veneto, e l’altro che è il suo virologo di fiducia. Entrambi hanno firmato la lettera di Zangrillo che dice che il virus non ci sta più, e ora improvvisamente lo riscopre?».

Nella conferenza stampa di oggi, 3 luglio, Zaia ha duramente criticato il ritorno di comportamenti sbagliati per il contenimento dei contagi, a cominciare dagli assembramenti sempre più frequenti. Ma il presidente si è scagliato anche contro chi si rifiuta di sottoporsi ai tamponi, per i quali ha detto che «ci vorrebbe il Tso».

Ma per Crisanti più che il pugno duro, ci vorrebbe l’applicazione delle regole che già ci sono: «Ci sono disposizioni ministeriali per chi disattende le misure di quarantena. Zaia dice che non basta la multa di mille euro? Sarebbe interessante cominciare a farle, le multe».

Contro il nuovo focolaio e la minaccia che altri possano nascere, Crisanti ribadisce la bontà del metodo che finora ha evitato al Veneto scenari peggiori: «Non si tratta di fare ordinanze più severe o meno, ma di capire l’origine dei focolai e applicare le misure per spegnerli. La ricetta ce l’abbiamo: fare il tampone a tutti i contatti, amici, parenti e vicini. Non ci sono altre ipotesi».

-.-.-.-.-

il resoconto dell’agenzia AdnKronos

Crisanti punge Zaia: “Ordinanze più dure? Servono tamponi”

Crisanti punge Zaia: Ordinanze più dure? Servono tamponi

“Non si tratta di fare ordinanze più severe o meno, ma di capire l’origine dei focolai e applicare le misure per spegnerli. La ricetta ce l’abbiamo: fare il tampone a tutti i contatti, amici, parenti e vicini. Non ci sono altre ipotesi. Ci sono disposizioni ministeriali per chi disattende le misure di quarantena. Zaia dice che non basta la multa di mille euro? Sarebbe interessante cominciare a farle, le multe”. Così Radio Capital il professor Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Università di Padova, in merito alla decisione del presidente del Veneto, Luca Zaia, della nuova ordinanza per inasprire le regole.

 

“Zaia si avvale in questo momento di due esperti: uno che coordina tutti i laboratori di microbiologia del Veneto, e l’altro che è il suo virologo di fiducia. Entrambi hanno firmato la lettera di Zangrillo che dice che il virus non ci sta più, e ora improvvisamente lo riscopre?” continua Crisanti.

 

Quanto ad una seconda ondata in autunno, secondo Crisanti, “il peggioramento della situazione va visto in termini prospettici; se ci sono dei focolai e questi focolai si può identificarli ed eliminarli, siamo nella normalità. L’Italia non è una bolla, nel mondo ieri ci sono stati 215mila casi. La realtà sarà caratterizzata da continui focolai, bisogna non farseli sfuggire di mano”.
-.-.-.-
dall’agenzia adnKronos il resoconto della conferenza stampa di Zaia

Zaia: “Veneto a rischio elevato, lunedì nuova ordinanza”

“Purtroppo siamo passati dal rischio basso al rischio elevato in Veneto con l’indice RT che dallo 0,43% è salito all’1,63 per cento, sta accadendo quello che temevamo, Se continuiamo a non usare la mascherina e a creare assembramenti andrà sempre peggio. Abbiamo una categoria di irresponsabili, ne prendiamo atto”. A lanciare l’allarme è stato il presidente del Veneto Luca Zaia che oggi è tornato al punto stampa proprio per avvertire che la situazione dell’epidemia si sta aggravando.

 

“Il virus tornerà ad ottobre? E’ inevitabile, lo abbiamo già qui oggi. E per colpa di qualcuno, per i comportamenti irresponsabili, si aggiungono i tanti irresponsabili che abbiamo conosciuto nelle ultime ore. Abbiamo una sorta di sensazione di ‘liberazione’ dal virus, ma chi pensa che sia tutto finito si sbaglia, e poi abbiamo chi è positivo e va in giro tranquillamente e peggio rifiuta il ricovero proposto dai sanitari”, ha aggiunto.

Zaia ha spiegato che l’RT a 1,63 % è stato causato da un nuovo focolaio nel vicentino, causato dal ritorno a fine giugno dalla Serbia di un imprenditore, che è risultato poi infetto e ora è ricoverato in terapia intensiva, e che da causato 52 persone in isolamento fiduciario a Vicenza e 37 nel veronese. “Qui siamo davanti a una persona che dopo aver accusato i sintomi ed effettuato il tampone risultato positivo ha rifiutato il ricovero proposto dai sanitari, nel frattempo è andato a una festa, poi c’è la signora reticente che non vuol dire quali contatti abbia avuto, se le motivazioni al richiamo dell’etica non servono, allora lunedì presenterò una nuova ordinanza per inasprire le regole. L’ordinanza è già parzialmente scritta, avrei potuto firmarla oggi. Noi dobbiamo muoverci nei limiti di legge, la legge prevede una multa di mille euro, per me mettere a rischio la vita di molte persone vale più di mille euro, è ridicolo per me deve essere previsto, a livello nazionale un TSO, un ricovero coatto per i positivi che non possono andarsene in giro tranquillamente”.

E Zaia ha anche annunciato: “Ho dato disposizione ai Dg delle Ulss di valutare se ci sono gli estremi per la denuncia penale, ci deve essere tolleranza zero. Abbiamo buttato via 4 mesi? La morale è che grazie a questi ‘signori’ siamo passati da rischio basso a rischio alto. Quello che è accaduto è gravissimo”, ha concluso.

 

Babelezon bookstore leggi che ti passa

Articoli correlati

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.