Cose mai viste. #riacenondevemorire

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Pina Fasciani

di Pina Fasciani – 14 ottobre 2018

Appartengo a quella generazione che ha vissuto il periodo più buio del Paese , parlo della “strategia della tensione”. Parlo di quell’attacco al cuore dello Stato che seminò numerose vittime, con stragi e assassinii.
Le immagini dei tg erano terrificanti. Ogni giorno un morto ammazzato, bombe. La paura di uscire di casa la sera restituiva immagini di città morte fin dal tramonto, di un intero Paese sospeso. Ci si tappava in casa per paura. Si aveva la netta percezione che qualcosa di grave stava accadendo , che avrebbe cambiato per sempre la nostra storia.

L’Italia però reagì a quel fosco periodo e i fondamenti dello Stato democratico furono difesi. La paura fu sconfitta . Lo fu grazie ai vituperati Partiti di massa, i quali, seppure con posizioni diverse, seppero arginare lo sconquasso a dispetto dei servizi deviati, degli stragisti ” neri” e “rossi”, delle collusioni mafiose, delle connivenze.
Quei Partiti esistevano, erano radicati, orientavano il popolo e erano il fattore fondamentale per tenere in vita i principi e i valori della Costituzione Repubblicana . Quei valori erano radicati, ritenuti sacri e intangibili dagli italiani.

Oggi i Partiti non esistono più, abbattuti dall’antipolitica, iniziata con tangentopoli , che ha aperto le strade al populismo, e poi dai Partiti liquidi che hanno aperto le strade al leaderismo.

Oggi esistono capi che dispongono di elettorati liquidi, senza cemento valoriale. Quei capi sono nati sulla morte dei Partiti di massa, sono nati sull’antipolitica. La rottamazione renziana ne è figlia , così come ne è figlia la Lega di “Roma ladrona”, così come ne è figlia la politica dei 5 stelle con ” apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno”. Il segno è lo stesso.

L’errore storico di non aver saputo reagire a tangentopoli è stato fatale. Si è innestato lì un processo di progressivo depauperamento dei principi e dei valori Costituzionali.

Quei principi e quei valori , quelli che ci hanno difesi dai piani stragisti, sono stati abbattuti. Non sono più sacri. Non sono più l’ultima barriera ai tentativi di sgretolamento dello Stato democratico .
Paradossalmente oggi vince chi li rinnega, li calpesta, li deride con strafottenza e violenza verbale e comportamentale. Paradossalmente, sul piano politico, oggi abbiamo chi demolisce quei principi al governo del Paese e con una opposizione screditata e indebolita dai suoi stessi errori.

Ciò che sta accadendo a Riace è il simbolo drammatico di questo processo . Ciò che è in ballo lì non è solo un sindaco spodestato, e democraticamente eletto, non è solo un gruppo di migranti da deportare , non è solo un paese destinato a perire tra pochi anziani per i vicoli, no , lì è in ballo la Costituzione Italiana, ciò che i nostri padri hanno scritto con il sangue per preservarci dalle brutture e dagli orrori. Per questo #riacenondevemorire!

Non ho mai visto tanta sfacciata protervia contro noi stessi. Salvini ne è il massimo interprete, i 5 stelle ne sono i complici .

Non l’ho mai visto un governo così.
Sta vincendo la paura e non c’è piu’ nessuno ad arginarla.

Se a sinistra non ci diamo la sveglia gli avventurieri avranno la meglio.

Non parlo dei dirigenti, parlo del popolo democratico e progressista che esiste ancora in questo Paese.
Perché i “dirigenti” senza quel popolo non sono nulla, senza quel popolo non hanno valore. Le discussioni sui leader, su chi vuole unire o chi vuole dividere, su chi è o non è di sinistra, fanno francamente pena. Roba da società del benessere, mentre il Paese muore.

Parlo viceversa di tutti coloro che con Riace possono e devono difendere un Paese dalla barbarie, parlo degli operai, dei pensionati, dei giovani…. perché saranno loro a pagare per primi. Parlo di emergere dall’isolamento individualista, parlo di fare noi da argine, ovunque siamo, con le armi che abbiamo, ricostruendo un tessuto di uomini e donne con la schiena dritta .

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