Intervista alla missionaria Madre Yola Girges, 23 marzo 2018
Purtroppo in questi giorni sono tornati alla ribalta della cronaca i tragici fatti della guerra in Siria.
Martedì 20 marzo in un quartiere popolare alla periferia di Damasco hanno perso la vita 44 persone tra cui molte donne e bambini.
Un razzo proveniente da una zona controllata dai terroristi ha centrato in pieno un edificio e, dopo l’esplosione, le schegge sono cadute in mezzo ad un mercato affollato di persone. *
Suor Yola Girges, nata a Damasco, missionaria del Cuore Immacolato di Maria, opera nella casa della Custodia di Terra Santa presso il Memoriale della Conversione di San Paolo, la cui sede è proprio nel quartiere in cui è avvenuta la strage.
Madre Yola, come ha vissuto quell’episodio?
“Mercoledì ho partecipato al funerale di un bambino sudanese che veniva qui da noi… E’ stato colpito e decapitato da quel razzo!… Il giorno prima giocava… Aveva solo otto anni!”
Ma per fortuna sembra che la situazione in queste ore, almeno in quattro quartieri della zona del Ghouta, stia giungendo ad una risoluzione pacifica …
“I gruppi terroristici dovranno consegnare armi e nominativi dei prigionieri al contingente russo presente in zona e si trasferiranno con i propri familiari verso la zona di Idlib! Damasco si riveste di gioia! Abbiamo passato sette anni di carestia! Spero che passino e che inizino sette anni di allegria come quelli del sogno di Giuseppe nella Bibbia.”
In Italia i mezzi di informazione principali utilizzano fonti filo-occidentali che quasi sempre attribuiscono al governo di Bashar Al Assad le responsabilità di questi tragici eventi, ma cosa succede veramente?
“Non so perché fuori dalla Siria arrivino queste notizie false… Nel nostro paese sono entrati 135 gruppi terroristici stranieri da Pakistan, Kazakistan, Algeria e Marocco. Il nostro governo si è difeso e li ha sconfitti e non è caduto come è successo in Irak, Libia e Yemen. Bashar Al Assad si è dimostrato un vero siriano; poteva vendere il paese e scappare, invece si è sentito in dovere, come ogni soldato, di difendere il suo paese.”
Il vostro esercito non vi ha mai abbandonato…
“Migliaia di giovani hanno versato il loro sangue perché io e la mia famiglia e tutti i siriani possiamo rimanere qui!
Grazie a Dio ed alla forza di tutto il nostro esercito il nome della Siria è ancora scritto nella storia!”
Ci auguriamo per Madre Yola un futuro di pace e serenità con l’auspicio che, quanto prima, in tutte le zone del paese cessi ogni forma di violenza, morte e distruzione.
* fonte: http://www.occhidellaguerra.it/mattatoio-damasco