Contro le fabbriche di scarti umani diffondiamo le società di mutuo soccorso

per tonigaeta
Autore originale del testo: Antonio Gaeta

di Antonio Gaeta 12 dicembre 2014

La lettura dell’articolo su ‘Il Manifesto’ di ieri, giorno 11.12.2014, scritto da Paolo Ercolani (http://ilmanifesto.info/storia/la-fabbrica-degli-scarti-umani/) mi ha offerto lo spunto per fornire un’intitolazione all’esortazione che rivolgo a quanti comprendano che la riuscita dello Sciopero Generale di oggi, giorno 12.12.2014, segna un punto di non ritorno verso la costruzione di una nuova società, fondata sulla cultura umanistica.

Paolo Ercolani mette bene in evidenza come la sfiducia che alimenta i populismi nasce dalla consapevolezza popolare che non si può cambiare il nostro sistema politico-istituzionale, cambiando partiti e leader politici. Il problema di fondo che abbiamo dinanzi, infatti, non é più classificbile come politico-idelogico, bensì come antropologico-culturale. Egli non a caso indica l’istituzione scolastica come lo strumento cardine indispensabile per poter cambiare sistema.. Tuttavia, anche Ercolani si rende conto che la progettazione e l’attuazione di un programma scolastico, destinato a cambiare le fondamenta culturali della società resta appannaggio delle attuali istituzioni politiche, con il grave rischio di chiudere un cerchio, che ha il sapore del demoniaco.

Tuttavia l’ateismo antropologico e il laicismo umanistico-culturale ci insegnano che l’evoluzione umana si sviluppa grazie alla cooperazione, non solidaristico-cristiana, bensì dettata dallo spirito della conservazione della specie: quello che ha permesso di giungere alla Storia e che poi ha comunque prevalso, anche nel corso dei processi storici.

Di tutte le teorie filosofiche e le ideologie che hanno ispirato i movimenti e partiti politici moderni, soltanto la scientificità marxista delle leggi che regolano lo sviluppo capitalistico ci forniscono un’idea più consona e realistica dei percorsi umani, caratterizzanti i processi storici. In essi non c’é partito, non c’é elite e, soprattutto, non c’é leader carismatico, che siano in grado di potare da soli un’intera società o un’intera popolazione fuori dalle secche della lotta per la sopravvivenza. Il capitalismo é guerra quotidiana tra classi sociali, che vogliono l’una la subordinazione dell’altra, quale unica possibilità di darwiniana selezione nell’ambito della specie umana.

Tuttavia, é fuori discussione che la classe nata negli antichi “borghi” medioevali, che cingevano i castelli feudali, ben presto fondatrice e conquistatrice delle nuove città dell’Europa moderna, abbia raggiunto l’acme del dominio assoluto e incontrastato su tutta la biosfera. Questa classe, che in nome delle sue origini molti continuano a chiamare “borghesia”, non può essere dominata con le armi: quelle che essa stessa produce, per sterminare intere popolazioni.

Da ciò ne discende che un ulteriore processo evolutivo della specie umana può essere alimentato soltanto dal superamento di ciò che é stato definito “capitalismo”: ovvero della attuale forma di produzione e distribuzione delle fonti di sostentamento per la sopravvivenza di miliardi di individui, schiacciati dallo sfruttamento e dalla delinquenza dei possessori dei grandi capitali.

Questo percorso é ancora una volta alimentato dalla cooperazione umanistica, volta a superare gli ostacoli selettivi, che i processi storico-naturali pongono dinanzi a grandi masse di diseredati: quelle che Paolo Ercolani definisce “scarti umani” !

E’ la stessa nostra Grecia ad insegnarci che persino una forza politica (Syriza) ha il sostegno e l’identificazione popolare quando essa é al servizio del popolo, affinando la propria capacità organizzativa nel sopperire alle carenze di produzione, distribuzione ed assistenza pubbliche. Il 1′ esempio lo avemmo nel Chiapas del sub-comandante Marcos. Tuttavia, in India il popolo Naxalita si identifica con l’esercito maoista, che si scontra contro quello statale, per difendere i vasti territori naxaliti (ricchi di metalli preziosi) dagli espropri delle multinazionali.. Un’aspetto non sufficientemente approfondito di ciò che i capitalisti USA-UE vogliono fare contro tutte le regole pubbliche, grazie alla sottoscrizione del Ttip !

Se le forze sparse della sinistra italiana riuscissero a vedere più in là del loro naso (ovvero oltre le loro ideologie), tutti i suoi aderenti si renderebbero conto di essere assolutamente inadeguati. Forse dallo scioglimento delle stesse potrebbe nascere una nuova forza politica, che cresca nell’approntamento di servizi e produzioni, concepiti e ispirati dalle idee portanti delle prime società operaie di mutuo soccorso.

Antonio Gaeta

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