di Alessandro Gilioli – 23 settembre 2018
“Chiarito che si tratta di un messaggio privato, mi rifiuto di entrare nel merito dei suoi contenuti”. Questa è la posizione ufficiale del primo ministro Conte sull’audio di Casalino.
Il principio, il metodo, è come sempre quello che mi interessa di più.
Cioé l’idea che non si entra nel merito dei contenuti dei messaggi privati.
Mi interessa perché è un rovesciamento completo, totale, del principio su cui molto convenivano anche i 5 stelle, fino a pochi mesi fa: quello del disvelamento dei contenuti ufficiosi, nascosti. Le intercettazioni di Berlusconi (quanti grillini le hanno condivise indignati?), di Vendola (massacrato per le sue privatissime quanto inopportune risate con Riva) e via via nel tempo, l’imprenditore che brindava al terremoto, la P3, Banca Etruria,etc etc etc. Fino ad Assange, mito del M5s perché paladino della trasparenza, della rivelazione di ogni verità nascosta.
Tutto ciò finché si era opposizione.
Oggi si è potere, quindi si riscopre la sacralità della privacy – e dato che era una conversazione privata, nessuna valutazione dei suoi contenuti, per carità.