di Fabio Belli – 14 luglio 2019
In questa settimana ricorre l’anniversario di un evento che cinquant’anni fa calamitò l’attenzione del pubblico in tutto il mondo: le immagini televisive in diretta mostravano il primo uomo che calpestava il suolo lunare.
Fu un avvenimento senza precedenti e fu percepito come l’apice della conoscenza scientifica dell’uomo, aprendo la strada al sogno dell’esplorazione spaziale.
A prescindere dal fatto che, a distanza di cinque decadi, nessun equipaggio umano è riuscito a spingersi oltre, siamo proprio sicuri che quello che fu mostrato a miliardi di telespettatori sia veramente avvenuto? Si trattò realmente di una rischiosa missione e di un’importante traguardo nell’evoluzione dell’uomo o fu solo un evento creato ad arte per scopi propagandistici in pieno clima di “guerra fredda”?
I primi dubbi li aveva sollevati l’ingegnere di servizio e scrittore Bill Kaysing con il suo libro pubblicato negli anni settanta dal titolo che era tutto un programma “We never went to the moon” (Non siamo mai andati sulla luna) (1). Di recente, col proliferare degli spazi in rete, molti si sono sbizzarriti sulle molteplici teorie del cosiddetto “Moon Hoax” (Complotto lunare). A fronte di illazioni talvolta poco credibili, superficiali e fantasiose, di recente è uscito un lavoro molto approfondito del regista e documentarista Massimo Mazzucco che ha pubblicato varie domande rimaste in sospeso e che pongono dei seri interrogativi sulle Missioni Apollo. (2)
Io mi sono visto il film documentandomi anche sulle possibili controtesi da parte dei debunkers, cioè coloro che spiegherebbero i fenomeni classificando le teorie alternative come bufale e cialtronerie.
Da un’analisi obiettiva ho trovato molti spunti di riflessione: sarebbe eccessivo esporli tutti anche perché alcuni meriterebbero obbligatoriamente una spiegazione corredata da materiale originale fotografico, audio e video con il quale è stato realizzato il documentario.
Tuttavia non ho trovato spiegazioni convincenti sul fatto che in molti filmati appaiono dei lampi di luce esattamente sopra le teste degli astronauti, facendo ipotizzare a cavi d’acciaio che li potrebbero aver sostenuti per simulare l’assenza di gravità.
Poi c’è la famosa bandiera USA che in diversi video sventola inequivocabilmente senza che nessuno la tocchi, oltre ai fenomeni delle orme al suolo ben definite con sabbia compatta e le nuvole di polvere che si formano in sospensione al passaggio del Rover lunare. Tutti questi sono fenomeni teoricamente impossibili in un ambiente vuoto senza aria ed umidità.
Non da meno è la questione stupefacente delle luci: fotografi professionisti di fama mondiale, osservando attentamente le immagini delle missioni Apollo, hanno concordato che dalla direzione delle ombre sulla Luna (vedere foto articolo) e dall’evidente fenomeno di caduta di luminosità, l’illuminazione sia generata da fonti poco al di fuori dell’inquadratura e quindi non dal Sole. Gli stessi fotografi hanno anche ironizzato sugli impossibili controluce di altre istantanee degli astronauti che sicuramente sfuggono all’occhio inesperto di un non professionista.
Inoltre c’è un importante aspetto scientifico da tenere in considerazione e sono le cosiddette fasce di Van Allen: due “ciambelle” di particelle cariche di plasma ed elettroni ad alta energia che circondano il nostro pianeta. Esse furono giudicate mortali dallo stesso scopritore (James Van Allen) prima delle missioni Apollo, ma di colpo vennero sottovalutate durante gli ipotetici viaggi sulla Luna. Magicamente, per altri progetti spaziali della NASA, oggi riprendono improvvisamente importanza come problema da risolvere per l’invio di persone oltre la cosiddetta “orbita bassa”. (3)
Tutte queste contraddizioni lasciano un alone di mistero e pongono seri interrogativi su tutte le missioni Apollo; non si tratta di aderire o meno a teorie cospirazioniste, ma di usare il pensiero critico come in ogni altro avvenimento del passato, del presente e del futuro.
Quello che comunque è importante non è tanto sapere se sulla Luna ci siamo stati o meno, oppure se ci siamo andati in altre modalità con o senza equipaggio umano, ma è importante indagare se vicende storiche più o meno importanti si siano veramente svolte con le modalità che tradizionalmente accettiamo.
Non credo sia fuori luogo affermare che molti avvenimenti del passato possano essere stati narrati in maniera diversa dai fatti realmente accaduti, stesso dicasi anche per alcune teorie scientifiche universalmente adottate. La lista sarebbe lunga al punto che molti libri didattici potrebbero addirittura essere rivisti.
(1) https://en.wikipedia.org/wiki/Bill_Kaysing
(2) https://vimeo.com/ondemand/americanmoonita
(3) https://www.youtube.com/watch?v=6comw1-0DZE