Chi cerca lavoro lo sa bene: per trovare un impiego è importante partecipare a delle selezioni e, laddove previsti, anche dei concorsi, ma che differenze ci sono tra le une e gli altri? Cerchiamo di fare chiarezza.
Concorsi: che cosa sono?
Quando si parla di concorsi si fa sempre riferimento a procedure selettive del personale di natura pubblica, le quali hanno come finalità quella di assegnare dei posti di lavoro riguardanti la pubblica amministrazione.
Gli esempi possono essere tantissimi: sono concorsi quelli con cui si diventa poliziotto, carabiniere o finanziere, quelli con cui si diviene agente di polizia locale, stesso dicasi per i processi tramite cui divenire insegnante, impiegato pubblico o altro ancora.
Ad indire i concorsi, dunque, possono essere gli enti più diversi: si spazia infatti da istituzioni di carattere nazionale, come può essere l’Arma dei Carabinieri, fino a istituzioni a carattere prettamente locale, come le amministrazioni comunali che assumono i loro impiegati o i loro agenti di polizia locale.
Affinché un concorso possa essere regolarmente indetto, il relativo avviso dev’essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Se ci si vuol informare su tutti i concorsi attivi, ad ogni modo, non è necessario consultare questa pubblicazione: oggi infatti esistono molteplici canali che consentono di conoscere in modo snello ed agevole tutti i concorsi disponibili, si pensi a portali quali www.concorsipubblici.com in cui si possono eseguire ricerche per relative aree territoriali o per tipologia di concorso, all’insegna della massima praticità.
Le peculiarità di un concorso possono essere disparate: esistono concorsi per titoli, in cui l’assunzione viene effettuata tramite la verifica del possesso, da parte dei candidati, di determinati requisiti, e concorsi per esami, in cui vengono espletate delle apposite prove concorsuali.
Nei concorsi è prassi che vi sia, oltre alle prove scritte, anche una prova orale.
Cosa sono le selezioni
Il concetto di selezione è ben diverso da quello di concorso: mentre il concorso, come visto, riguarda le pubbliche amministrazioni, la selezione ha a che fare con il settore privato, quindi è sostanzialmente un processo di selezione curato da un’azienda.
Sebbene vi siano selezioni estremamente somiglianti ai concorsi, le quali prevedono quindi prove preselettive, test scritti e prove orali, esse sono appunto strutturate dalle aziende che le organizzano e, in quanto tali, non devono attenersi a nessun iter predeterminato ma possono essere curate a totale piacimento.
Ogni azienda può stabilire liberamente i criteri con cui scegliere i candidati da assumere, volendo fare un esempio anche l’osservazione degli atteggiamenti dell’aspirante lavoratore nel corso della prova possono essere oggetto di scelta dei vari candidati, quindi un linguaggio del corpo ritenuto negativo potrebbe essere considerato perfino prioritario rispetto agli effettivi risultati della prova sostenuta.
Il mondo delle selezioni, dunque, è pressoché deregolamentato in quanto ha a che fare con il settore privato; ovviamente anche in questi casi valgono le normative di carattere generale, come ad esempio il divieto di discriminare i candidati per sesso, orientamento politico o altro ancora, ma per quel che riguarda i criteri selettivi le aziende hanno assolutamente “carta bianca”.
Per le loro selezioni, le aziende possono far riferimento al proprio reparto Risorse Umane oppure, allo stesso modo, possono avvalersi del supporto di professionisti esterni.