CON CORAGGIO E CON PAURA 

per Filoteo Nicolini

CON CORAGGIO E CON PAURA

C’è una porta attraverso la quale accedere a un mondo diverso, dominato da leggi diverse, e c’è bisogno di coraggio per varcarla e dominare la paura per ciò che si può scoprire. Ci troveremo con esseri e avvenimenti inattesi, in luoghi inesplorati, con logiche invertite. È il mondo che ci mostra il ricercatore spirituale a cui ci avviciniamo, ed è retto dalla logica che gli corrisponde. Cerchiamo di caratterizzarla, senza definizioni precise, contrapponendola alla logica comune. E qui troviamo delle sorprese, alle quali bisogna familiarizzarsi, perchè siamo in un mondo invertito. La logica che regge le dinamiche del mondo spirituale è correlata alla nostra logica comune per una serie di inversioni e capovolgimenti. La logica comune è semplice fino alla banalità nei suoi assiomi, i quali enunciano delle verità evidenti a chiunque, indubitabili, quali premesse per dimostrazioni e teoremi anche complessi. Nella logica spirituale non vi sono segni ma simboli, e tutte le affermazioni che si fanno sono dotate di significato, qualità ed essenza. Gli assiomi o principi spirituali appaiono ricchi di significato intrinseco, e costituiscono la base complessiva che è la più difficile da comprendere. Quindi, il punto più difficile è proprio chiarire i principi di partenza, le fonti profonde che reggono il comportamento dei fatti e degli esseri spirituali. La logica spirituale naturalmente non è una alternativa alla logica comune nè la sostituisce nel suo dominio legittimo di applicazione. Va detto subito che nel nostro mondo usuale, come noi lo pensiamo e viviamo, non c’è spazio per Esseri che non si  manifestano a noi nè formano parte visibile di esso. E normalmente non ce ne occupiamo affatto. Quindi, se mi pongo il problema di cercare un collegamento tra un essere spirituale e il mondo là fuori, già il mio atteggiamento e la mia visione del mondo sta cambiando, va differendo da come normalmente concepisco questo mondo. La concezione usuale del mondo è già un indicatore della sua presenza elusiva. Allora, quale sarà il primo punto di partenza, il primo pilastro si cui edificare, il primo assioma dei fatti e degli esseri spirituali? Naturalmente, il mondo creato, la Creazione! L’elusività, il fatto che nelle nostre concezioni comuni non c’è posto per Esseri spirituali agenti, nè è possibile rintracciarli, già suggerisce che l’illusione di un mondo materiale esistente motu proprio è ingannevole. È l’illusione della materia auto organizzata e bastante a sè stessa. E qui appare uno dei nostri protagonisti, particolarmente impegnato ad illuderci su questo punto. Ora, un mondo creato non genera da solo la sua esistenza. Prima che fosse creato il mondo, è immaginabile pensare che deve essere stata attiva una esistenza di un ordine superiore e diversa dal mondo creato. Prima della Creazione, dunque, quando non possiamo dire nulla, diciamo che c’è uno stato di nulla, e non avendo nulla con cui contrastarlo, diciamo che è indefinibile e nulla più si può dire di esso. Quando poi il mondo è stato creato diciamo che si trova ancora in uno stato di unità. Durante l’unità tutta la Creazione è unita assieme senza separazione, è il Giardino del Paradiso. Fino a quando appare la dualità tra macrocosmo e microcosmo, tra la cellula fertilizzata e lo Zodiaco. Altri aspetti della dualità sono l’esperienza soggetto-oggetto e l’esperienza spirito-materia, oggi interpretata come energia-materia per la diffusa negazione del termine spirito. Nel misticismo attuale, a titolo di esempio, c’è la possibilità di sperimentare l’unità, stando incarnati in un mondo in cui la regola e’ la dualità. Dopo l’Espulsione intanto cominciò il dominio della dualità, il nostro tempo presente e ciò che chiamiamo evoluzione. L’evoluzione è una proprietà esclusiva della dualità che ruota attorno alla differenza e la distinzione. E le distinzioni appaiono laddove non ce ne erano, mentre le differenze sono accentuate e incrementate. Così possiamo dire che durante l’evoluzione l’essere umano è separato dagli Dei e inoltre è separato dal suo sè superiore, del quale conserviamo appena la debole voce della coscienza. Appare la Torre di Babele, ovvero la differenziazione delle lingue, la divisione delle razze, la divisione sessuale. L’introduzione della trinità è ora il punto di svolta nello sviluppo della dualità. Come il numero 2 è il numero dell’evoluzione, il numero 3 è il numero del superamento delle differenze e del ritorno agli Dei, stato che può chiamarsi involuzione. La trinità quando completata supera la dualità, e allora il tempo e il mondo creato arriveranno alla fine. A questo punto è opportuno introdurre i tre principali concetti così come appariranno negli studi successivi. Cristo è la personificazione della trinità, Ahrimane della dualità e Lucifero dell’unicità. Il principale protagonista della nostra storia attuale è Ahrimane, il quale personifica le tendenze dell’epoca in cui viviamo e va associato con la sua realizzazione caratteristica ed attuale, il computer. Il contesto di Ahrimane comunque include il Cristo e Lucifero. Gli Esseri che si rifanno al loro ispiratore Ahrimane sono le intelligenze più penetranti e sviluppate del Cosmo, intelligenze che calcolano freddamente. Quanto più Ahrimane raggiunge i suoi scopi più freddo è il gelo intorno a lui. La sua intelligenza riduce ogni cosa a cui si dirige a misura, peso e numero. È meccanicistica e deterministico. Naturalmente, vi sono modi di essere intelligenti diversi da questo predominante. Gli esseri ahrimanici usano la loro capacità di unire con la loro essenza la somma totale di tutta l’intellettualità.

In un prossimo studio proseguiremo queste note appena abbozzate.

 

FILOTEO NICOLINI

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