di Pina Fasciani – 19 ottobre 2017
Si dicono irritati, per il caso Visco, molti sostenitori di coso, anche l’ineffabile Uolter, ma il ciuf ciuf continua allegramente a viaggiare giù per la penisola a dispensare promesse, glorie e patacche. Mentre le istituzioni affondano, con un Paese alla deriva, i codazzi accorrono come in un film del grottesco, tutti dietro a un menagramo che chiede anche due euro ai cittadini per finanziare la sua trasferta su rotaia. Naturalmente il tutto condito da discorsi di circostanza, inchini e salamelecchi, in luoghi chiusi e ben protetti, dove non è consentito criticare, anche solo accennare a un qualsivoglia timido appunto. Solo lustrini e qualche dolore stemperato dall’accondiscendenza, quel tanto che basta per non turbare il tour e dare la possibilità a coso di mostrare la sua pelosa e falsa empatia.
In questi giorni il ciuf ciuf sta sfrecciando in Abruzzo, ieri era a Teramo, una provincia piegata dalla crisi e dal terremoto, oggi a Pescara e poi Chieti. Il codazzo si prepara, ma nessuno racconterà che l’ Abruzzo non è più una isola felice, con un Pil a – 0,2%, produzione industriale a – 2,2%,diminuzione consumi a – 10%, fanalino di coda delle regioni meridionali secondo Svimez, prima per le morti sul lavoro, le piccole e medie imprese in ginocchio, l’export che diminuisce, l’agricoltura e l’edilizia crollate, la precarietà che aumenta e le zone interne piangono i morti dei terremoti
, gli sfollati e l’abbandono di interi territori per gli incendi, la siccità, il dissesto idrogeologico.
Ma non turbiamo il ciuf ciuf arriva, dobbiamo gioire.
Il codazzo è pronto, ma
il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va.
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L’accoglienza nella tappa abruzzese di Vasto per Matteo Renzi non è delle migliori. Nel video pubblicato sulla pagina Facebook di PrimadaNoi.it si vede un gruppo di contestatori in azione. Renzi però, in occasione della tappa di Vasto, non era a bordo del treno Destinazione Italia.