Cinema, non è l’anno da apocalisse per i film italiani

per ElenaVe
Autore originale del testo: Elena Vertignano

di Elena Ve -22 giugno 2017

Superata ormai la metà del 2017 si può iniziare a tracciare un primo bilancio sullo stato di salute del cinema italiano, analizzando i risultati ottenuti al botteghino finora dalle produzioni nostrane. In sintesi, dati in perdita rispetto all’anno scorso, ma per fortuna non è ancora allarme rosso.

Sono lontani i fasti dell’anno scorso, per il cinema italiano: dato l’addio ai due campioni di incassi del 2016, ovvero Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese e soprattutto Quo Vado? di Checco Zalone (che ha infranto due record, quello di film italiano che ha registrato il più grande incasso della storia e di film italiano più visto di sempre del Ventunesimo secolo), i bilanci dei botteghini tricolore non sono stati molto positivi, finora.

Il primo anno dopo Zalone

D’altra parte, già i riscontri dei giorni immediatamente successivi al Natale avevano rappresentato un campanello di allarme, con una perdita netta di sei milioni di spettatori rispetto al numero fatto registrare nell’anno precedente (trainato proprio dalla commedia di Zalone). Eppure, come riportato nei precisi approfondimenti della sezione “Cineguru” di ScreenWeek, è ancora presto per stracciarsi le vesti e compiangere l’apocalisse per il nostro cinema.

La classifica del 2017

Innanzitutto, questo 2017 sembra essere di grande delusione a livello generale, per le produzioni cinematografiche: a livello assoluto, i tre film sul podio degli incassi dal primo gennaio sono tre kolossal statunitensi che hanno attirato sia per “affetto” alla saga che per mancanza di concrete alternative. Il film che ha generato migliori introiti è infatti La Bella e la Bestia, che ha riproposto con attori “umani” lo splendido cartone animato della Disney; al secondo posto c’è invece il ritorno di Christian Grey e di Anastasia Steele con Cinquanta sfumature di grigio, mentre terzo è Fast & Furious 8, ennesimo capitolo del franchise di auto veloci, belle donne e adrenalina.

Lontani i fasti dell’anno scorso

Messi insieme, però, questi tre film hanno totalizzato “appena” 48 milioni di euro, lontanissimi dai 65 milioni di euro finali raggiunti da Quo Vado?, e anche nel numero di spettatori si denota la forte distanza (7,8 milioni in totale contro gli oltre 10 milioni di spettatori che hanno riso alle battute e alle trovate comiche di Zalone). E ovviamente ancora più residuale è stato l’apporto delle produzioni italiane, nella prima metà dell’anno in corso.

L’apporto italiano

Per la precisione, a leggere i risultati della top ten degli incassi si trovano appena due titoli “nostrani”, ovvero L’ora legale della coppia Ficarra e & Picone e Mister Felicità di Alessandro Siani, che sono anche le uniche due produzioni italiane ad aver superato la quota di 10 milioni di euro di incassi. Eppure, non manca certo l’abbondanza nell’elenco dei titoli italiani presenti nelle sale: sui 554 film totali programmati nel corso del 2016, quelli tricolore sono stati ben 208, in aumento rispetto ai 189 del 2015. A ben vedere, però, più della metà di questi (130) sono riusciti a incassare meno di 50 mila euro e 140 sono usciti nelle sale con meno di dieci copie.

Ma il cinema italiano sembra in salute

 Tutto nero? In realtà no, come dicevamo più su: nonostante questo allarme, infatti, la vera “apocalisse” per il cinema italiano è lontana, sia in termini qualitativi che in valori puramente economici. Da quest’ultimo punto di vista, siamo infatti lontani dall’annus horribilis 2001, quando la quota di incassi di produzioni italiane sul totale ha impattato appena per il 12 per cento (mentre l’anno migliore è stato il 2011, con un valore del 33,86 per cento); per quanto riguarda invece le affermazioni qualitative, basta citare il premio “Un certain regard” conquistato al Festival di Cannes 2017 da Jasmine Trinca per la sua interpretazione in Fortunata, che prosegue il trend dei lungometraggi di autore italiani ai festival europei.

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