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Ci sfugggono quei gesti allucinati
che abbiam veduto in febbre nella notte.
tutto ciò ch’è più semplice
più volgare e meschino nella vita,
s’accende ai nostri sguardi
e lo vediamo muoversi
nell’atmosfera rossa di quel cielo,
scosso sempre di brividi
che ci paiono immensi, anima mia,
e son soltanto il male
che ti deforma e strazia.
Nulla più della vita
noi sappiamo accettare
se non quella finzione.
Tutto ci è buio e debolezza vile.
Questo corpo persino
noi lo vediamo odioso
vivere acceso in gesti esasperanti,
come gli schiavi umani
son vissuti di di rabbia e sferzate.
E abbiamo dentro di noi come un abisso
segreto, un gorgo di luce e tenebre,
che sconvolte di male solo anelano
di raggiungere un giorno
la grande calma forte
di quei fulgori rossi.
Pavese, da “Le febbri luminose-III”