Ci hanno costretti a vivere in uno spot

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti,

L’ABC

di Alfredo Morganti – 24 dicembre 2015

Andare a elezioni senza un premio di maggioranza che garantisca ‘il’ risultato, spinge le forze politiche a uscire dalle ingessature, dagli accordicchi interni, dal dominio dei guru e degli spin doctor, e salva la politica dalla sua riduzione a comunicazione e/o agonismo sportivo. D’improvviso, vedi la Spagna, si scopre la necessità di discutere, di cercare soluzioni alla luce del sole (non negli stanzini del Nazareno) e di esporsi verso l’elettorato presentandone di buone o di cattive, di efficaci o meno. E soprattutto, escludendo la ‘grande’ coalizione (ammucchiata conservatrice), si è infine indotti alla ricerca di ‘piccole’ coalizioni, le più omogenee possibile, quelle più in grado di far funzionare positivamente il Parlamento. Il ‘succo’ della politica non è nella comunicazione (battersi in campagna elettorale per conquistare il premio di maggioranza mettendo in campo dei contenitori simili a pignatte, in cui si ‘sversa’ di tutto). La politica non è vincere alle elezioni col doping del premio, governando con la minoranza della minoranza (e approfondendo la crisi di sfiducia e di rappresentanza).

No. La politica in una democrazia rappresentativa (come la nostra, sino a prova contraria e sino all’eventuale riforma in senso presidenzialista) è affannarsi assieme al tuo vicino più omogeneo nella ricerca di soluzioni positive ai problemi del paese, con un occhio vigile al tuo blocco sociale di riferimento (nel caso della sinistra, voglio rammentare: i più disagiati, gli ultimi, i lavoratori, i ceti meno abbienti, quelli più sfruttati o precari, ecc.). È l’ABC, questo. È roba da scuola elementare. Del tutto in oblio da quando vince o si reputa vittorioso il ‘narratore’ e/o l’imbonitore più furbo degli altri. Ci hanno costretti a vivere in uno spot.

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