Il centrosinistra 4.0

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 9 febbraio 2018

Oggi Berlusconi a ‘Radio Capital’ ha spiegato a Renzi quale debba essere la strategia politica vincente per il futuro. Altro che ‘larghe intese’, un termine anche semanticamente sputtanato. In realtà l’ex Cavaliere ha in mente qualcosa di più organico, un vero accordo strategico, un centrosinistra 4.0 dove le due colonne siano al centro Forza Italia e a sinistra il PD. Lo si evince dal suggerimento che Berlusconi dà a Renzi: cambia nome al tuo partito, chiamalo Partito Socialdemocratico. Va bene aver fatto fuori gli ex-comunisti, gli dice, adesso però non devi concedere troppo spazio a sinistra. E poi, soprattutto, togliti di mezzo, non mettere gli occhi sul centro moderato che quella è roba mia, aggiunge Silvio. Se non è una proposta strategica questa, what else? Certo, Berlusconi pensa a socialdemocratici tipo Tanassi, e comunque visceralmente anticomunisti, una specie di riedizione del garofano craxiano. Che peraltro si attaglierebbe bene a Renzi, che sembra un pronipote del Midas. Ma ciò non toglie la sensazione che l’ex Cav abbia idee chiarissime in merito, molto più chiare di Renzi che, perduto il Piano A (vado al potere da solo cambiando la Costituzione) non ha Piani B da opporre, se non la caciara narcisistica e autodistruttiva a sinistra.

Se persino Berlusconi ti fa lezioni di strategia, allora, vuol dire che al PD stanno messi molto male (e in effetti lo si vede). Alle larghe intese ci arriveranno, vedrete. Magari le chiameranno centrosinistra 4.0, o ‘nuova alleanza di legislatura’, o rassemblement per le riforme, o Pasquale. Ma la sostanza è quella, cambia poco. È da Arcore che si sono dati appuntamento, da quella visita di cortesia. Adesso il rendez-vous incombe.

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