Fonte: dagospia
di Giampapolo Pansa per Dagospia – 24 settembre 2018
Deve essere proprio vero che il diavolo si nasconde nei dettagli. Questo Rocco Casalino che sta su tutte le pagine dei giornaloni e dei giornalini è soltanto un dettaglio nel bordello della politica italiana. Di lui non sappiamo niente, tranne che è o sarebbe il portavoce del capo del governo, l’avvocato Conte, deportato da Firenze a Roma per una decisione dei Cinque stelle.
Aveva bisogno di un portavoce il povero premier? Tutti pensano di no. L’uomo di Palazzo Chigi ha già due tizi che parlano sempre al posto suo: i vicepremier Di Maio e Salvini. Comunque sia, questo sconosciuto Casalino è arrivato nella stanza dei bottoni. E non essendo pratico di pulsanti, ha commesso una gaffe madornale: minacciare i tecnici del Tesoro, mostrando il coltello che potrebbe sgozzarli se non cacciano subito i miliardi di euro necessari per realizzare le fantasie del cosiddetto Salvimaio.
SALVINI DI MAIO CONTE BY SPINOZA
Una rapida indagine di mercato ha rivelato che Casalino piace tanto alle donne che ai maschi. E’ ancora giovane (46 anni), è alto, è bello, è sempre elegante grazie a uno stipendio ragguardevole, più robusto di quello del premier, che gli paghiamo noi contribuenti onesti. A pensarci bene, Rocco è anche un mio dipendente, dunque deve rispettare pure chi non l’ha votato. Purtroppo non se ne rende conto poiché crede ancora di vivere nella Casa del Grande Fratello.
Sino all’altro ieri il bel Rocco aveva un solo difetto: quello di darsi troppe arie e di blaterare troppo e con troppa alterigia. In un governo normale, avrebbe già perso l’incarico. Ma purtroppo l’esecutivo che finge di governarci è molto lontano dall’essere normale. Il premier Conte non è in grado di prendere nessuna decisione. Se non fosse uno stupido gioco di parole, dovremmo dire che conta come il due di picche. Di Maio è roso dall’invidia per Matteo Salvini e cerca di stare sui media inventandosi redditi di cittadinanza a favore di gente che non fa niente. Quanto a Salvini, il Capitano è in piena euforia autoritaria e si è messo in testa di fondare una repubblica che avrà una sola ideologia: la sua
GIAMPAOLO PANSA LA REPUBBLICHINA
A questo punto, la domanda d’obbligo è la seguente: in che modo siamo caduti così in basso? Purtroppo la risposta è una sola: perché la grande maggioranza degli italiani hanno preferito affidarsi a leader politici da poco. Vale a dire che hanno messo la testa sul ceppo del boia, incuranti della scure che prima o poi glie l’avrebbe tagliata. Dichiaro subito che non è il mio caso, dal momento che non vado più a votare da un bel po’ di tempo.
Usciremo da questa palude che innalza lo stendardo di Rocco Casalino? Non lo so. A me piacerebbe un governo di tecnici guidati da Mario Draghi, ancora per poco governatore della Banca centrale europea. Sarebbe un salvagente per tutti. Ma chi può darcelo? Il presidente Mattarella? Papa Bergoglio? Il mago Zurlì? Belzebù?