di Alfredo Morganti – 20 settembre 2017
Diciamolo, perché ormai è chiarissimo. Renzi aveva un unico piano, l’unico a lui congeniale. Si potrebbe chiamare il ‘qui comando io’ e constava dei seguenti punti.
Istituzioni riformate al punto da verticalizzare il potere il più possibile. Costituzione stravolta per agevolare la conquista solitaria di Palazzo Chigi. Legge elettorale cucita indosso a queste ambizioni, con premio maggioritario sfrenato. Lo Stato avrebbe assunto una forma piramidale con l’esecutivo al vertice e tutto il resto (o quasi) schiacciato verso la base. Rappresentanza ridotta a diritto di tribuna. Parlamenti fotocopia del potere. La ‘gente’ quale unico referente di un unico Capo, anzi il ‘popolo’ (che fa più democrazia e più sinistra). La risposta populista di sinistra al populismo di destra, insomma, con la democrazia ridotta a poche procedure plebiscitarie nemmeno chiarissime. Il punto è che gli è andata male. Gli italiani sembrano gente che si adatta a tutto e vorrebbe solo Capi, ma quando è troppo è troppo.
Qual era il difetto di questa avventura finita male? L’assenza di un Piano B. A meno che non si intendano tali i farfugliamenti renziani di questi ultimi mesi. Qual è la cosa davvero grave? Che dopo la batosta referendaria, dopo le dimissioni teatrali agli exit poll, Renzi si sia ripresentato favoleggiando di un 40% di ‘italiani’ (la sindrome del 40% direi) pronto a seguirlo, e si sia ricandidato alla Segreteria del PD con il chiodo fisso della rivincita. Il guaio, viepiù, non è tanto che lui abbia fatto questo gesto, ma che nessuno gli abbia detto ‘ripensaci’, lascia stare; che nessuno lo abbia interrogato sull’effettivo da farsi, sul Piano B, e lo abbiano votato e sostenuto ancora in tanti, non tantissimi a dire il vero, rieleggendolo segretario del PD. Decretando così, la fine di questo partito, almeno dal punto di vista della sua supposta ‘vocazione maggioritaria’. Che è poi la ragione per cui il PD è diventato quel che è diventato, ed è ora senza un piano credibile. La ragione per cui c’è sicuramente chi sta tramando all’interno nei confronti del segretario. Diciamo i soliti noti.
L’ultima speranza che hanno i renziani adesso è di obbligare qualcuno (Pisapia) a coalizzarsi con loro senza la necessità di listoni troppo impegnativi (magari con una legge semi-maggioritaria ad hoc), nella speranza che anche Berlusconi voglia le coalizioni. Alleanze variabili quindi: Pisapia a nord e Alfano a Sud, come fece il Berlusconi della prima ora, con Bossi e Fini. Dopo di che, Renzi vorrebbe avere le mani libere e l’incarico da Mattarella, formare un governo con un pezzo della coalizione di centrodestra e tirare a campare a Palazzo Chigi per un certo lasso. Realizzando così la sua personale rivincita, nonché consumando la sua vendetta contro Bersani e D’Alema. È tutta qui, in questo quadretto, la politica italiana – in questa massa di incertezze, di opacità e di improvvisazioni strategiche. Ecco perché serve un cuneo a sinistra. Ecco perché la sinistra non deve contentarsi di guardarsi allo specchio e farsi bella, ma deve aggredire il fianco sinistro del renzismo, inibire questi progetti, fare un po’ di guerra di movimento sul piano della manovra politica, e aprire finalmente una fase costituente per un partito nuovo e per la ricostruzione di un rapporto solido tra una sinistra larga, plurale e il suo mondo: politica, società, cultura ed etica.
2 commenti
Può chiarire meglio quale sinistra intende, quando parla di aggredire il fianco sinistro del renzismo? Grazie.
Caro Morganti estensore di questa insopportabile peana, ci può dire di quale popolo di sinistra parla? Visto che la battaglia della vita di Bersani & Co. è che il quorum elettorale sia del 3% ? Mi sa dire quale novità rappresentano questi presunti difensori del popolo Bersani ha votato per la legge Fornero ed è stato fautore accanito delle LIBERALIZZAZIONI, il pacifista D’Alema ha bombardato Belgrado? L’innocuo Speranza è più inutile di un buco in una tasca, ha il carisma di un usciere del Museo di Storia Naturale. E questi sarebbero l’espressione del presunto popolo di sinistra???