Il Capo, il Popolo e il Transatlantico

per Gian Franco Ferraris
Autore originale del testo: Alfredo Morganti

di Alfredo Morganti – 18 ottobre 2017

“Si impara di più in mezz’ora con voi che in un mese in Transatlantico”. Lo dice Renzi ad alcuni operai incontrati durante il suo giro in treno, costato peraltro prezzi non proprio da low cost. In un certo senso ha ragione, perché effettivamente la classe dirigente potrebbe imparare molto a contatto con i soggetti sociali in carne e ossa. Ma detto come lo dice lui, il senso è diverso. Renzi dice: “in Transatlantico”, e intende il Parlamento, o meglio il grande salone dove i parlamentari si incontrano e discutono tra loro nelle pause dei lavori. Renzi vuol dire che in Parlamento si chiacchiera, ci si distacca dalla ‘gente’, e alla fin fine non si capisce più nulla del Paese reale. È detto con tono di disprezzo verso il Parlamento, ed è detto con un certo tono demagogico verso gli operai. Se avesse detto: “Tutti dovremmo ascoltare e imparare da voi, tutta la classe dirigente, parlamentari compresi” allora avrebbe avuto un senso. Ma detto in quel modo (suggerendo che in Transatlantico va in onda la chiacchiera elitaria, mentre lui è lì, tra la gente comune, perché il Parlamento è solo un’aula sorda e grigia) la cosa assume davvero un altro tono.

Renzi non è nuovo a uscite di questo genere. Ha sempre un po’ disprezzato il Palazzo, fino a che non ci si è accomodato. Per dire, le Direzioni PD le evitava rumorosamente quando era un semplice outsider, quando era solo opposizione interna. Lui si è sempre dichiarato contro i riti della politica, poi Berlusconi al Nazareno ce l’ho portato io a patteggiare di nascosto, no? È tipico dei populisti: amano il ‘popolo’ e odiano le istituzioni: ma in fin de’ conti vogliono solo se stessi e il potere che riescono a occupare. Se c’è una cosa palmare è che il populismo non è violenza, e non è solo volgarità politica, né esprime semplicemente uno stile politico grossolano e tendente alle vie brevi. No, il populismo è fondamentalmente lo scatenamento di un cortocircuito Capo-Popolo, con lo smantellamento di ogni intermediazione, ridotta al più a fenomeno corporativo e lobbistico con cui trattare in via diretta. Il populismo è uno stile disintermediante. Quelle a esser fatte fuori sono le istituzioni democratiche e rappresentative (il Transatlantico, appunto) a vantaggio di un ‘contatto’ diretto, ‘sincero’ tra ‘Capo’ e ‘Popolo’ quale unica fonte vera di legittimazione del potere, meglio se post-democratica. E comunque il meno possibile democratica.

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