di Alfredo Morganti – 29 novembre 2016
Renzi dice sempre che D’Alema e Berlusconi stanno insieme e inciuciano. Ha detto alla Nuvola di Fuksas a Roma (ma quanto è costato farci un comizio?) che sono come quei due che stanno assieme ma hanno paura di dirlo alle famiglie. Diciamolo, qui Renzi sembra il classico marito geloso che teme il rivale più bello e intelligente. D’altra parte, la mano di Berlusconi l’ha chiesta lui stesso in ginocchio ad Arcore, prima di accettare l’incarico di guidare l’Italia al posto di Letta. Non voleva opposizione. Il patto del Nazareno si è ‘consumato’ vis a vis al chiuso della sede del PD: sembrava una specie di luna di miele. Nella foto della cosiddetta ‘accozzaglia’, esposta da Renzi, Berlusconi non c’era, non faceva accozzaglia appunto. E, in fondo, quello di Arcore non è proprio un ‘No’, più che altro un ‘Ni’, in attesa che si spalanchi ancora la porta del Nazareno per inciuciare con Matteo, ritenuto a Palazzo Grazioli l’unico leader vero sul mercato. Un po’ come i grandi centravanti di quando il Milan era il Milan, e Berlusconi da Presidente non vendeva ai cinesi, ma faceva sontuose campagne acquisti. Oggi, tuttavia, lo spettro cinese sovrasta anche la sua relazione col premier toscano.